Gli interessi di David Abulafia si concentrano sulla storia marittima, in particolare sulla storia del commercio marittimo; un altro forte interesse è quello per l'Italia medievale e rinascimentale, esaminata da una prospettiva meridionale; i suoi interessi marittimi includono anche i primi incontri tra europei e popolazioni native nell'Atlantico. Sfidando la metodologia del grande storico francese Fernand Braudel, la sua storia del Mediterraneo dall'antichità a oggi, "The Great Sea: a Human History of the Mediterranean (Penguin, 2011)", ha vinto la Medaglia alla British Academy ed è stata tradotta in dodici lingue. Il libro successivo, "The Boundless Sea: a Human History of the Oceans (Penguin, 2019)", è stato premiato con il Wolfson History Prize nel 2020 ed entrambi i libri hanno ricevuto il Mountbatten Literary Award della Maritime Foundation.
Agaaqtoq (Abraham Eetak) è un cantante e cantautore che vive ad Arviat, Nunavut, Canada. Il suo primo album "Agaaqtoq" è uscito nell’estate del 2014.
Josef Albers (1888–1976) è stato un artista tedesco, membro del Bauhaus, poi emigrato negli Stati Uniti all’avvento del nazismo. Noto soprattutto come pittore astratto, fu in realtà un artista eclettico, abile nel lavorare il vetro e il metallo, oltre a progettare mobili e occuparsi di tipografia. Un’importante retrospettiva al Metropolitan Museum of Art (New York, 1971), la prima a un artista vivente, rese omaggio a un grande artista ‘totale’ – scrisse anche libri, articoli e poesie – che fu maestro tra gli altri di Robert Motherwell, Robert Rauschenberg e il grafico britannico Alan Fletcher.
Hamza Alioua è cresciuto all'apice dell'era dei blog musicali e ha vissuto in prima persona le rivolte della Primavera araba in Marocco. Il suo lavoro ruota attorno alle identità comunitarie e all'attraversamento dei confini in relazione alla musica.
Alterazioni Video è un collettivo di artisti composto da Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu e Giacomo Porfiri, fondato a Milano nel 2004 con base a New York, Berlino e Milano. Sono conosciuti per "Incompiuto Siciliano", un progetto di rilettura del paesaggio italiano e dell’architettura incompiuta esposto anche alla 12. Biennale di Architettura di Venezia e al Museo MAXXI di Roma. Negli ultimi cinque anni il collettivo ha prodotto dieci film, raccolti sotto il nome di Turbo Film ed esposti in festival del cinema e spazi dell’arte, tra i quali Performa, New York; Milano Film Festival; Art Basel Miami e PAC, Milano.
Stefano Arienti è laureato in scienze agrarie con una tesi in virologia. Esordisce come artista nel 1985 nella ex fabbrica Brown Boveri di Milano, dove incontra Corrado Levi, suo primo maestro. Partecipa alla 45ª Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia (Aperto 1990, 1993), alla 3ª Biennale di Istanbul (1992), alla XII Quadriennale di Roma, 1996 (primo premio) e alla 7ª Biennale di Gwangju (2008). Tra le personali: MAXXI, Roma (2004), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2005), Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2007), Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2008), MAMbo, Bologna (con Cesare Pietroiusti, 2008), Palazzo Ducale, Mantova (2009), Museion, Bolzano (con Massimo Bartolini, 2011). Appassionato viaggiatore, è oggi uno dei più noti artisti italiani.
Jaypeetee Arnakak è uno scrittore, traduttore, blogger, e insegnante che vive a Rankin Inlet, Nunavik, Canada. Dopo una lunga carriera di analista politico specializzato in questioni di cultura, lingua e istruzione inuit, ora lavora come traduttore.
Nina Artioli è architetto, nipote di Gae Aulenti e direttrice dell'Archivio Gae Aulenti. È partner dello studio di architettura T Spoon.
Shuvinai Ashoona è un’artista visiva che vive a Kinngait, Nunavut, Canada. Lavora principalmente con penna, inchiostro, matite colorate e pennarelli su carta, producendo opere che ritraggono interazioni sociali e incontri con creature ultraterrene. Il suo lavoro è stato esposto a livello nazionale e internazionale.
W. H. Auden è stato un poeta britannico, naturalizzato successivamente cittadino americano. Auden è autore di The Age of Anxiety con cui ha vinto il premio Pulitzer per la poesia nel 1947 ed il titolo diventato famoso perchè descrive l’età moderna.
Marc Augé, filosofo francese, è uno dei più famosi antropologi contemporanei. È noto per aver introdotto il neologismo 'nonluogo' con il suo libro "Non-Lieux. Introduction à une anthropologie de la surmodernité" (Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Elèuthera 1996).
Gae Aulenti è stata una delle rappresentanti di punta del design italiano tra gli anni Sessanta e la fine del secolo, ed è anche considerata tra i migliori architetti della sua generazione. Oltre a una serie di oggetti di design sono noti i suoi progetti di architettura e di allestimento (Palazzo Grassi a Venezia, Gare d’Orsay a Parigi) e le scenografie per i grandi melodrammi.
Andrea Bagnato è il responsabile editoriale della prima Triennale di Architettura di Sharjah. Insegna anche al Piet Zwart Institute di Rotterdam e all'Architectural Association di Londra. Tra i suoi libri, a cura di SQM: The Quantified Home (2014) e A Moving Border: Alpine Cartographies of Climate Change (2019). Parallelamente alla sua attività professionale, insegna e scrive a proposito del suo progetto di ricerca a lungo termine Terra Infecta – che riguarda epidemie, architettura ed ecologia.
Dino Baldi, filologo classico e scrittore, è stato tra i collaboratori della rivista “Il Semplice. Almanacco delle prose”, curata da Ermanno Cavazzoni e Gianni Celati. Ha pubblicato con Quodlibet Morti favolose degli antichi (2010) e la traduzione e cura dell’Anabasi di Senofonte (La spedizione verso l’interno 2012). Nell’ambito degli studi classici ha pubblicato Filologi ed antifilologi (Le Lettere, Firenze 2006) e La filologia, il metodo e la scuola di Enea Piccolomini (Gonnelli, Firenze 2012). Dirige, assieme a Elena Frontaloni e a Paolo Maccari, la collana digitale Quodlibet Note azzurre, per la quale ha curato il romanzo di Giuseppe Fraccaroli L’Isola dei Ciechi (2013). Nel 2015 ha pubblicato Vite efferate di papi, un'opera in cui emergono vizi, virtù, stranezze e ambizioni di molti papi.
Joanna Banham è curatrice presso il Victoria & Albert Museum, Londra.
Pietro Maria Bardi (La Spezia, 1900 – San Paolo, 1999) è stato uno scrittore, curatore e collezionista italiano, noto principalmente per aver fondato e diretto il MASP Museu de Arte de São Paulo.
Tina Barouti è un'artista e curatrice che vive a Los Angeles
Gianfranco Baruchello (Livorno, 1924). Artista e pittore italiano di fama internazionale, grande sperimentatore di tecniche e linguaggi, dalla metà degli anni cinquanta l’artista ha esplorato pittura, installazione, assemblaggio, film, fotografia, disegno, scrittura e sonoro, espandendo la ricerca visiva ben oltre gli ambiti linguistici tradizionali e introducendo nel linguaggio dell’arte le pratiche dell’agricoltura, dell’antropologia e dell’economia come forme di analisi critica della società dei consumi.
Gabriele Basilico è considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea. Dopo la laurea in architettura nel 1973, si dedica con continuità alla fotografia. Le trasformazioni del paesaggio contemporaneo, la forma e l’identità delle città e delle metropoli, sono stati gli ambiti di ricerca privilegiati di Gabriele Basilico. Milano ritratti di fabbriche (1978-80), è stato il suo primo lavoro ad avere come soggetto la periferia industriale. Ha partecipato nel 1984-85 alla Mission Photographique de la DATAR, il mandato governativo affidato a un gruppo internazionale di fotografi con lo scopo di rappresentare la trasformazione del paesaggio francese. Nel 1991 ha preso parte alla missione su Beirut. Basilico è stato insignito di numerosi premi e le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali. Nell’arco della sua carriera ha pubblicato oltre sessanta libri personali.
Nina Bassoli is an architect, researcher and curator. She teaches at the Politecnico di Milano and she taught at the UTPL in Loja and at the Free Free University of Bolzano, where she held the research grant (AR) Architecture in the Age of Display since July 2019 to June 2021. Since 2008, she is member of the editorial staff of "Lotus international".
Geoffrey Batchen insegna Storia dell'Arte alla Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda. Scrittore e curatore, Batchen è l'autore di Burning with Desire: The Conception of Photography (MIT Press, 1997) [Un desiderio ardente. Alle origini della fotografia (Johan & Levi, 2004)].
Anne-Grit Becker è una storica dell'arte che vive a Berlino.
Mario Bellini è architetto e designer. Ha ricevuto il Premio Compasso d’Oro otto volte e 25 delle sue opere sono nella collezione permanente del MoMA di New York, che gli ha dedicato una retrospettiva nel 1987. È stato direttore della rivista “Domus” (1985-1991). Ha progettato numerose mostre d’arte e di architettura sia in Italia che all’estero. Dal 1980 si dedica prevalentemente all’architettura. Tra gli edifici progettati e realizzati figurano il Quartiere Portello di Fiera Milano, il Centro Espositivo e Congressuale di Villa Erba a Cernobbio (Como), il Tokyo Design Centre in Giappone, l’America Headquarters di Natuzzi negli Stati Uniti, la National Gallery of Victoria a Melbourne, gli Headquarters della Deutsche Bank a Francoforte, il Museo di Storia della Città di Bologna, l’edificio per il Dipartimento delle Arti Islamiche al Louvre di Parigi, e il nuovo Centro Congressi di Milano. Nel 2015 la Triennale di Milano gli ha assegnato la Medaglia d’Oro alla carriera per l’Architettura e nel 2016 gli ha dedicato una retrospettiva.
Corrado Benigni ha pubblicato i libri di poesia: Tempo riflesso (Interlinea, 2018), con cui ha vinto il Premio “Europa in versi”, e Tribunale della mente (Interlinea, 2012). Nel 2010 la sua silloge Giustizia è stata inclusa nel Decimo Quaderno italiano di poesia contemporanea, edito da Marcos y Marcos. Suoi testi sono apparsi su diverse riviste specializzate italiane ed estere. Ha curato nel Complesso Monumentale di Astino (Bergamo) le mostre monografiche sulle opere di: Luigi Ghirri (2016), Mario Giacomelli (2017), Franco Fontana (2018), i cui cataloghi sono riuniti sotto il titolo Trilogia del paesaggio (Silvana Editoriale). Nel 2019 ha curato la mostra sull’opera del fotografo Nino Migliori, da cui è nato il libro Forme del vero (Silvana Editoriale). Nel 2020 ha curato la mostra Early Works 1980-1984 e l’omonimo libro sull’opera di Olivo Barbieri.
David Bennewith è un grafico neozelandese che vive ad Amsterdam. Con il nome Colophon, svolge attività di ricerca e progetti commissionati incentrati sul type design e sulla tipografia. Attualmente è a capo del dipartimento di graphic design presso la Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam.
Gianni Berengo Gardin (1930) è considerato uno dei padri della fotografia italiana. Cresciuto a Venezia, inizia a dedicarsi alla fotografia nei primi anni Cinquanta, costruendo negli anni una produzione dal carattere monumentale: ha pubblicato, a partire dagli anni Sessanta, oltre duecentocinquanta libri, e il suo archivio contiene oltre un milione di negativi.
Donatella Bernardi è un’artista multidisciplinare che lavora con installazioni, pubblicazioni, video, saggi e curatela di mostre. La sua ricerca esplora temi legati a potere, genere, post-colonialismo, ingiustizia razziale e capitalismo. Prima membro del collettivo Zorro & Bernardo (2001-2006), ha co-fondato e co-diretto il festival nomade Eternal Tour (2008-2012). Dal 2010 è docente al Royal Institute of Art di Stoccolma. Bernardi è stata membro dell’Istituto Svizzero di Roma (2006-2008) e ricercatrice alla Jan van Eyck Academie di Maastricht (2008-2009). Ha conseguito un dottorato di ricerca sugli eventi e il sistema dell’arte contemporanea nel contesto della globalizzazione presso la Queen Mary University di Londra. Vincitrice del Picker Bursary nel 2012, l’anno successivo ha pubblicato la sua prima monografia In Pursuit of Unlimited Hospitality. Nel 2015 è stata curatrice ospite alla Kunsthalle di Berna, un’esperienza da cui è nato il progetto di pubblicazione Into Your Solar Plexus.
Francesca Bernasconi è parte dello Staff scientifico del Museo d’Arte della Svizzera italiana a Lugano.
Luca Bertolo è un artista italiano, che lavora soprattutto con la pittura. Tra le sue mostre La Figurazione Inevitabile, curata da Marco Bazzini e Davide Ferri al Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato (2013), A Painting Cycle curata da Cecilia Canziani e Ilaria Gianni alla Nomas Foundation di Roma nel 2012 e Six tips for ageing with grace, alla galleria Arcade di Londra (2012).
Neeraj Bhatia è il direttore di The Open Workshop, un ufficio di progettazione che esamina il progetto della pluralità. È direttore della ricerca del The Petropolis of Tomorrow, che esplora la relazione tra l’urbanistica e l’estrazione di risorse, e professore associato presso il California College of the Arts, dove dirige la Urban Works Agency. Il suo lavoro risiede nell’intersezione di politica, infrastrutture e urbanistica. È co-editore di The Petropolis of Tomorrow (con Mary Casper, Actar, 2013), Bracket [Goes Soft] (con Lola Sheppard, Actar, 2013), Arium: Weather + Architecture (con Jürgen Mayer H., Hatje Cantz, 2009), e co-autore di Pamphlet Architecture 30: Coupling – Strategies for Infrastructural Opportunism (con InfraNet Lab, Princeton Architectural Press, 2010).
Vanni Bianconi, nato a Locarno nel 1977, vive a Londra. È l’ideatore e direttore artistico del festival di letteratura e traduzione Babel ed è tra i creatori della rivista multilingue «Specimen. The Babel Review of Translations». Le sue poesie sono state tradotte in una decina di lingue, e pubblicate in volumi, riviste e antologie. Ha vinto il Premio Schiller per la poesia con Ora prima. Sei poesie lunghe (Casagrande, 2008), e il Premio Marazza per la traduzione dell’Oratorio di Natale di W.H. Auden.
Maxime Bichon è un giovane artista francese che vive e lavora a Parigi. La sua pratica lavorativa riflette il paesaggio, geografico o relazionale, attraverso performance e installazioni.
Marco Biraghi, professore ordinario di Storia dell'Architettura presso il Politecnico di Milano, è autore di "Storia dell’architettura Italiana 1985-2015" (Einaudi, 2013) e di "Storia dell'architettura contemporanea I-II" (Einaudi, 2008).
Architetto e scrittore. Insegna alla London School of Architecture e ha insegnato al Royal College of Art e all’Architectural Association. Scrive di architettura su The Guardian, The Architectural Review, Vice, Metropolis e altri.
Ilaria Bonacossa, curatrice e critica, dal 2012 al 2016 ha diretto il Museo di Villa Croce di Genova: istituzione municipale dedicata all’arte contemporanea. Dal 2017 è direttrice di Artissima, Torino.
Vasco Brondi, ferrarese, è un cantautore e scrittore. Ha pubblicato quattro album in studio Canzoni da spiaggia deturpata (2010), Per ora noi la chiameremo felicità (2010), Costellazioni (2014), Terra (2016), la raccolta 2008–2018 Tra la via Emilia e la Via Lattea (2018) e lʼEP C’eravamo abbastanza amati (2011). Ha scritto canzoni per il cinema e prestato brani già editi per colonne sonore. Nel 2015 ha firmato con Lorenzo Jovanotti Cherubini il testo della canzone “L’estate addosso”. Ha pubblicato quattro libri: Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero (2008, Baldini e Castoldi), la graphic novel Come le strisce che lasciano gli aerei (2010, Coconino/Fandango, illustrata da Andrea Bruno), Anime Galleggianti (2015, La Nave di Teseo, con Massimo Zamboni) e 2008–2018 Dieci anni tra la via Emilia e la Via Lattea (2018, La Nave di Teseo). Nell’inverno tra il 2018 e il 2019, con un tour nei teatri più prestigiosi, ha chiuso il progetto artistico de Le luci della centrale elettrica.
Giuliana Bruno è professoressa di Studi Visuali e Ambientali all’Università di Harvard. È conosciuta a livello internazionale per la sua ricerca sulle intersezioni tra arti visive, architettura, cinema e media. Il suo libro Atlante delle Emozioni: in viaggio tra Arte, Architettura e Cinema (2002) ha vinto nel 2004 il Kraszna-Krausz Award.
Nanna Debois Buhl è unʼartista visiva che vive a Copenaghen. Ha conseguito il MFA alla Royal Danish Academy of Fine Arts (2006) e ha partecipato al programma di studi indipendenti del Whitney Museum di New York (2008–09). Attualmente è Mads Øvlisen PhD fellow in pratica artistica alla Royal Danish Academy of Fine Arts e allʼUniversità di Copenhagen. Nel suo progetto di dottorato, Sky Studies: Cosmic Code, Images, and Imaginaries, studia le rappresentazioni dello spazio in ambito astronomico, computazionale, estetico e futurologico. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni come il Pérez Art Museum; SculptureCenter; The Studio Museum, Harlem, USA; Bucarest Biennial 7, Romania; MSU Museum of Contemporary Art, Croazia; e Lunds Konsthall, Svezia. È rappresentata in collezioni come la Hasselblad Foundation e il Malmö Konstmuseum Svezia; il Louisiana Museum of Modern Art; lʼARKEN Museum of Modern Art; il National Museum of Photography; e il Museum for Contemporary Art, Roskilde, Danimarca.
Hamed Bukhamseen è un architetto e docente originario del Kuwait. Si è laureato in architettura, belle arti e design urbano alla Rhode Island School of Design e alla Harvard University – Graduate School of Design. Ha lavorato in Kuwait, USA, Germania e Giappone. Il suo lavoro si focalizza sullʼambito urbano allʼintersezione tra arte e architettura, è pubblicato in diversi volumi e riviste, ed è stato esposto a Cambridge, Roma, Venezia e Dublino. È membro della facoltà di architettura della Kuwait University.
Designer interdisciplinare e ricercatrice, il suo lavoro si concentra sull’intelligenza artificiale e il modo in cui essa può operare nei campi di arte e design.
Dottorata in Storia, è Leading Researcher all’Institute of Oriental Studies presso l’Academy of Sciences della Repubblica dell’Uzbekistan.
Urban technologist, artista e co-fondatore dello studio di design collaborativo Heat Island.
Mario Calabresi è giornalista e scrittore italiano, direttore del quotidiano “La Repubblica” dal gennaio 2016.
Silvia Calamandrei è traduttrice e curatrice di opere saggistiche e letterarie. In "Attraverso lo specchio. Cina, andate e ritorni" (2021) ha raccontato oltre mezzo secolo di rapporti con l'Estremo Oriente. Dal 2007 è Presidente della Biblioteca Archivio "Piero Calamandrei".
Giorgio Andreotta Calò (n. Venezia 1979) è un artista italiano che vive e lavora tra Italia e Olanda. Camminare è un elemento fondamentale della sua pratica artistica, inteso come gesto concreto e simbolico, politico ed estetico che diventa esso stesso opera d’arte. Giorgio Andreotta Calò ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Kunsthochschule di Berlino. Nel 2008 si è trasferito in Olanda dove è stato artista in residenza alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2009-2011). Nel 2011 il suo lavoro è presentato alla 54.ma Biennale di Venezia diretta da Bice Curiger con l’opera Ritorno, un cammino di 1200 km da Amsterdam a Venezia. Nel 2012 vince il Premio Italia per l’arte contemporanea promosso dal Museo MAXXI di Roma e nel 2013 il Premio New York promosso dal Ministero degli Affari Esteri. Nel 2017 è uno dei tre artisti invitati a rappresentare l’Italia alla 57.ma Biennale di Venezia. Nello stesso anno, con il progetto Anastasis, vince il bando Italian Council promosso dal MiBACT per la realizzazione di un’installazione monumentale presentata nel 2018 presso l’Oude Kerk di Amsterdam. Nel 2019 il Pirelli HangarBicocca di Milano gli dedica un’ampia retrospettiva.
Giovanna Calvenzi è photo-editor e collaboratrice di diversi periodici italiani. Dal 2012 è consulente per l’immagine della Periodici San Paolo. Insegna photoediting e svolge un’intensa attività di studio sulla fotografia contemporanea.
Italo Calvino (Cuba 1923 – Siena 1985) dopo gli studi e la Resistenza in Liguria si laureò in Lettere a Torino. Dal 1947 al 1983 lavorò a vario titolo per l’editore Einaudi. Visse a Sanremo, a Torino, a Parigi, e dal 1980 a Roma. Collaboratore di quotidiani e riviste, diresse insieme con Elio Vittorini «Il menabò di letteratura». Tra le sue opere: Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Ultimo viene il corvo (1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante (1957), I racconti (1958), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo (1963), Le Cosmicomiche (1965), Ti con zero (1967), Le città invisibili (1972), Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979), Palomar (1983), Lezioni americane (1988).
Pier Paolo Calzolari (Bologna,1943) è considerato una delle figure più innovative dell’arte italiana dal Dopoguerra. Muovendosi inizialmente con il medium pittorico, si sposta velocemente verso strumenti complessi di rappresentazione formale, tra cui installazioni, sculture e performance, venendo presto associato al movimento dell’Arte Povera. Le sue opere sono regolarmente esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle principali collezioni di arte contemporanea.
Matteo Campagnoli è autore di un libro di poesie, In una notte fortunata (Casagrande 2010), e di una pièce teatrale, Dioniso a Tebe (2012), tratta dalle Baccanti di Euripide. Inoltre ha lavorato in teatro al fianco di Derek Walcott alla messa in scena italiana di due pièce del poeta caraibico, Odissea. Una versione teatrale (Ortigia Festival 2005) e Moon-Child (American Academy in Rome 2011). Tra gli autori curati e tradotti, Derek Walcott e Iosif Brodskij per Adelphi e David Foster Wallace per Casagrande. I suoi testi sono apparsi su “Lo Straniero”, “Corriere della Sera”, “Sole 24 ore”, “Viceversa” (CH), “Agenda” (GB), “Epiphany” (USA). È vincitore del Premio Mario Luzi per la poesia e del Premio Marazza per la traduzione. Dal 2007 dirige il Settore ricerca di Babel. Festival di letteratura e traduzione (Bellinzona).
Rita Canarezza & Pier Paolo Coro vivono e operano a San Marino. La loro attività artistica si caratterizza per una specifica ibridazione tra ricerca nell’ambito antropologico, linguaggi documentaristici e pratica performativa. Il più grande e complesso progetto elaborato da Canarezza & Coro nel corso degli anni, a partire dal 2004, è Little Constellation: un network dedicato alla conoscenza e la diffusione della pratica artistica nei Piccoli Stati e nelle Micro Aree Geopolitiche d’Europa che conta la partecipazione di oltre quaranta partner in diciannove diversi paesi. Tra le istituzioni presso cui hanno esposto: C.C.A. Center for Contemporary Art Kitakyushu, Kitakyushu, Giappone 1999; Manifesta 3, Lubiana, 2000; Istituto di Cultura Svizzero SIS, New York, 2002; Careof/DOCVA, Milano, 2010; Mudam, Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean, Lussemburgo, 2011; dOCUMENTA(13) Kassel, 2012; National Gallery of Iceland, Reykjavik, 2013; Listen to the Sirens / Space for Contemporary Art, Gibilterra, 2014; Banner Repeater, Londra, 2015, Archimuseo A. Accattino, Ivrea, 2017.
Mattia Capelletti is a doctoral student in Cultural Studies at the University of Palermo, as well as a writer and independent curator based in Turin. Interested in sound and the human voice, he has investigated its aesthetics and politics across different theories and disciplines. Together with the artist Costanza Candeloro, he runs Idioletta: a project aimed at fostering ‘borderline’ literary and oral practices. With Simone Bertuzzi, he co-edits Palm Wine: a website dedicated to post-global sound cultures.
Frida Carazzato lavora dal 2009 come assistente curatore presso Museion, Museo di Arte Contemporanea di Bolzano. Nel 2010 ha curato E-flux Video Rental, un progetto di Julieta Aranda e Anton Vodokle presso Fondazione Giuliani, Roma. È l’autrice di Pratiques et expériences curatoriales italiennes.
Lisetta Carmi (1924–2022) è stata “un’anima in cammino”: pianista, concertista, viaggiatrice, fondatrice di una comunità di meditazione in Puglia, è stata anche una fotografa freelance che ha anticipato nei suoi lavori di documentazione e di denuncia sociale molta fotografia “in presa diretta” degli anni Settanta. Negli anni le sono state dedicate importanti retrospettive, tra cui quella di Palazzo Ducale a Genova.
È stato caporedattore di «Linus» e autore di trasmissioni televisive come Le invasioni barbariche e Lessico famigliare. Scrive per diverse testate tra cui «Il Post», «Il Tascabile», «cheFare» e «minima&moralia», e ha pubblicato i libri I figli delle stelle. Cronache di un raduno raeliano (Baldini+Castoldi, 2014), Teneri violenti (Einaudi Stile Libero, 2016) e L’età della Tigre (Il Saggiatore, 2019).
Louise E. Carver is a critical geographer and political ecologist interested in the ways that knowledge, politics, technologies shape interactions between environment and society. Her transdisciplinary work explores the governance and policy practices of human and environmental systems along with creative methods that both represent and intervene in them. She leads a research programme on Convivial Conservation and the Blue Economy at TBA21-Academy and is Senior Research Associate at Lancaster University, UK. Louise obtained her doctorate in 2017 from Birkbeck, University of London and lectures and curates programmes internationally in scientific as well as arts and design contexts. She publishes original research in journals as well as experimental forms of ecocriticism and has exhibited collaborative work at the London Design Museum, Haus der Kulturen der Welt, and SAVVY Contemporary.
Carlos Casas è un regista e artista la cui pratica comprende cinema, suono e arti visive. I suoi film sono stati proiettati e premiati in festival di tutto il mondo, come il Festival del Cinema di Venezia, lʼInternational Film Festival Rotterdam, il Festival Internazionale del Cinema di Buenos Aires, il Mexico International Film Festival, CPH DOX Copenhagen, FID Marseille, ecc... Retrospettive dei suoi film sono state presentate a festival e proiezioni di archivi cinematografici a Madrid, Messico e Bruxelles, mentre i suoi lavori sono stati esposti e rappresentati in istituzioni e gallerie dʼarte internazionali come la Tate Modern di Londra, la Fondation Cartier, il Palais de Tokyo, il Centre Pompidou a Parigi, NTU CCA Singapore, HangarBicocca e La Triennale di Milano, CCCB Barcelona, Matadero Madrid, GAM Torino, Bozar e Kunstenfestivaldesarts a Bruxelles, tra gli altri.
Barbara Casavecchia è critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Contributing editor di “Frieze”, collabora con “D La Repubblica”, “Flash Art”, “Art Review”, “Kaleidoscope” e “Mousse”.
Daniele Caspar Gasparinetti è co-fondatore di Xing, organizzazione culturale con base a Bologna che progetta, organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea.
Vincenzo Castella (Napoli, 1952) è tra i più noti fotografi italiani. Vive a Milano e dal 1975 usa la fotografia a colori. Dal 1998 inizia la serie sugli edifici e realizza ipotesi di narrazione visiva sulla complessità del tessuto e dell’intreccio delle città, producendo grandi stampe a colori da film di grande e grandissimo formato. Lontano da qualunque forma di evoluzionismo stilistico, il suo lavoro è legato all’analisi del linguaggio, all’esistenza e alla visione. Di questa ricerca fanno parte immagini di città italiane ed europee come Napoli, Milano, Rouen, Caen, Le Havre, Helsinki e Berlino e immagini di territori e siti come Ramallah e Gerusalemme. Ha esposto in gallerie e musei in molti Paesi del mondo e ha partecipato più volte alle Biennali di Arte e di Architettura di Venezia.
Francesco M. Cataluccio ha studiato filosofia e vagabondato a lungo per la Polonia e il Centro Europa. Ha curato le opere di Witold Gombrowicz e Bruno Schulz. Tra i suoi libri: Immaturità. La malattia del nostro tempo (Einaudi, 2004; 2014); Vado a vedere se di là è meglio (Sellerio, 2010); Chernobyl (Sellerio, 2011); L’ambaradan delle quisquiglie (Sellerio, 2012); La memoria degli Uffizi (Sellerio, 2013); In occasione dell’epidemia (Casagrande, 2020). Collabora a “il Foglio”, “ilPost” e “doppiozero”.
Designer industriale freelance si occupa di ricerca e vive tra i Paesi Bassi e l'Italia.
Carla Cerati, di origine bergamasca, arriva a Milano nel 1952. Comincia a fotografare la città nel 1960, dapprima il mondo artistico-culturale, poi in tutte le sue espressioni. Tra i suoi libri "Morire di classe" (1969), celebre inchiesta sui manicomi con Gianni Berengo Gardin, e "Mondo Cocktail" (1974). Fu anche valente scrittrice.
Luca Cerizza è autore e critico d'arte. Vive tra Berlino e Mumbai. Ha organizzato diverse mostre in Italia e all'estero. Collabora con la rivista “Frieze” ed è Berlin Editor di “Kaleidoscope”.
Iain Chambers has taught Cultural, Postcolonial and Mediterranean Studies at the ‘Orientale’ University of Naples. Among his many publications are: Urban Rhythms: Pop Music and Popular Culture (1985); Migrancy, Culture, Identity (1994); Mediterranean Crossings. The Politics of an Interrupted Modernity (2008); Mediterraneo Blues. Musiche, malinconia postcoloniale, pensieri marittimi (2020); and with Marta Cariello, La questione mediterranea (2019).
Marina Ballo Charmet è un’artista che lavora con la fotografia e il video. La sua ricerca si basa sul quotidiano, il " “sempre visto” che lei stessa definisce “il rumore di fondo della nostra mente”. Ha esposto in numerosi musei, tra cui Gallerie d’Italia, Milano; MAXXI, Roma; Triennale, Milano; Fotomuseum Winterthur; Centre National de la Photographie, Parigi; Storefront for Art and Architecture, New York. Ha preso parte alla 12ª Esposizione Internazionale d’Architettura Biennale di Venezia (2010) e 47ª Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia (1997). Ha pubblicato diversi libri, tra cui Il parco (Charta, Milano 2008) e Marina Ballo Charmet, Fotografie e video 1993/2007, (Electa, Milano 2007) e Sguardo Terrestre (MACRO – Quodlibet 2013).
Clement Cheroux è conservatore del fondo fotografico del Centre Pompidou. Storico della fotografia, ha insegnato all'università di Paris I, Paris VIII e all'École nationale supérieure de la photographie di Arles. Caporedattore della rivista “Études photographiques”, è consigliere scientifico del Musée Nicéphore-Niépce di Châlon-sur-Saone e membro del consiglio d'amministrazione della Société française de photographie.
Emanuel Christ e Christoph Gantenbein sono docenti di architettura e design allʼETH di Zurigo e fondatori dello studio internazionale Christ & Gantenbein. La loro ricerca accademica si concentra sullʼessenza della forma architettonica; hanno pubblicato due monografie: Typology: Hong Kong, Rome, New York, Buenos Aires (2012) e Typology: Paris, Delhi, São Paulo, Athens (2015), entrambi fonte di documentazione sulle tipologie degli edifici di otto metropoli.
Architetto e external lecturer presso l’Institute of Architectural Theory dell’Università di Innsbruck, Austria.
Louis Chude-Sokei’s work includes the award-winning, The Last Darky (2006); The Sound of Culture: Diaspora and Black Technopoetics (2016) and the acclaimed memoir Floating in a Most Peculiar Way (2021). He is Editor in Chief of The Black Scholar, one of the oldest and leading journals on Black Studies in the United States, and Professor of English and Director of African American Studies at Boston University. Chude-Sokei is also founder of the international sonic art/archiving project, Echolocution, and a curator of Carnegie Hall’s 2022 Afrofuturism Festival.
Maria Giovanna Cicciari si è laureata in lettere presso l’Università di Milano e nel 2010 si è specializzata in cinema e video presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2009 ha vinto il primo premio del Festival Filmmaker di Milano con il cortometraggio La natura delle cose, diretto con Federico Chiari. Nel 2011 ha realizzato il documentario Dora Gaia, proiettato nella sezione “Fuori formato” del Festival Filmmaker Doc 16.
Marco Ciriello è uno scrittore e giornalista italiano. Scrive per "Il Messaggero" e "Il Mattino". È autore dei documentari Ezra Pound, Poeta, e Storia della Triennale di Milano.
Alessandra Ciucci is Assistant Professor of Music (Ethnomusicology) at Columbia University. Her articles have appeared in Ethnomusicology, The Yearbook for Traditional Music, The International Journal of Middle East Studies, Mondi Migranti; Cahiers de musiques traditionnelles, Ethnomusicology Forum and The Journal of North African Studies. She is the author of multiple entries on Morocco in the SAGE International Encyclopedia of Music and Culture, and she has contributed chapters to a number of volumes. Her book The Voice of the Rural: Music, Poetry, and Masculinity among Migrant Moroccan Men in Umbria (Chicago University Press) examines the role of rurality through sound in the contemporary experiences of migrant Moroccan men in Italy.
Civil Architecture è una pratica culturale che si occupa di realizzare edifici e libri su di essi. Il lavoro di Civil si interroga su cosa significhi produrre architettura in un'epoca decisamente poco civile, presentando un nuovo carattere civico per una condizione globale. A partire dalla sua fondazione da parte di Hamed Bukhamseen e Ali Karimi, lo studio ha attirato un forte seguito per le sue opere provocatorie e per l'offerta di un futuro alternativo per un Medio Oriente nascente.
Katrine Clante è un'illustratrice che vive e lavora a Copenhagen, Danimarca. Le sue graphic novel per giovani lettori, Pssst! (2013) e Hjertestorm/Stormhjerte (2016), scritte da Annette Herzog, sono pubblicate in danese, tedesco, russo, spagnolo, svedese e italiano, e hanno vinto numerosi premi nazionali e internazionali.
Jace Clayton is an artist and writer based in New York, also known for his work as DJ /rupture. He is the author of Uproot: Travels in 21st Century Music and Digital Culture (Farrar, Straus and Giroux) and was awarded a 2020 Andy Warhol Foundation Art Writers Grant to support Behold the Monkey: his upcoming book on contemporary art, faith and social media. Clayton is currently Assistant Professor of Visual Arts at Columbia University and Interim Director of the Sound Arts Program. Clayton has performed in over three dozen countries, both solo and as the director of large ensemble performances. Since 2018, his work has been exhibited internationally.
Francesco Clemente è uno dei principali artisti italiani contemporanei, tra i protagonisti della Transavanguardia italiana, il movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva. La sua produzione attinge ampiamente dai simboli della tradizione occidentale e orientale.
Graphic designer e art director con sede a Milano.
Umberto Coldagelli (1931–2022) è stato il massimo studioso italiano di Tocqueville del quale ha curato Viaggio in America 1831–1832 (Feltrinelli, Milano 1990), Scritti, note e discorsi politici. 1839–1852 (Bollati Boringhieri, Torino 1994) e l’edizione completa dei Viaggi (Bollati Boringhieri, Torino 1997). Tra i suoi libri Vita di Tocqueville (1805–1859). La democrazia tra storia e politica (Donzelli, Roma 2005).
Christopher Collins lavora principalmente nel campo delle poetiche cognitive, concentrandosi sulla percezione e sulla memoria simulate nell'atto di leggere. Tra le sue pubblicazioni: Paleopoetics: The Evolution of the Preliterate Imagination (2013) e Neopoetics: The Evolution of the Literate Imagination (2016).
Curatrice e producer, la sua pratica si concentra sull’interdisciplinarità nell'intersezione tra arte e scienza. Co-fondatrice di Ohme e Saloon Bruxelles.
fotografo, dal 2000 al 2009 ha fatto parte dell’agenzia Grazia Neri. Negli stessi anni, per conto della Ong COOPI – Cooperazione Internazionale, ha realizzato campagne fotografiche in Bangladesh e Romania. Nel 2015 ha lavorato con lo chef Massimo Bottura al Refettorio Ambrosiano, per il libro Bread is Gold: Extraordinary Meals with Ordinary Ingredients (Phaidon, 2017).
Daniela Comani vive e lavora a Berlino. Le sue installazioni multimediali innescano un dialogo sulla storia, l’identità di genere e l’alienazione. Il suo lavoro si concentra sulla manipolazione delle immagini e del linguaggio dei media, attraverso fotografia, testi e installazioni. Lavorando spesso con materiali come giornali, libri, televisione e internet, l’artista sfida l’estraneità e l’intimità, la storia e l’interpretazione. Le sue opere sono frequentemente tradotte in libri d’artista. Di recente ha pubblicato i suoi lavori con gli editori Patrick Frey, Zurigo, e Archive Books, Berlino.
Luigi Comencini è stato uno dei maggiori registi italiani del dopoguerra. Dopo gli esordi neorealisti ha affrontato quasi tutti i generi cinematografici. Memorabili, tra molti, Pane, amore e fantasia (1953), Tutti a casa (1960), Lo scopone scientifico (1972). Di enorme successo anche le sue serie televisive: I bambini e noi (1970), Le avventure di Pinocchio (1972), L'amore in Italia (1978). Nella gioventù, trascorsa a Milano, è stato tra i fondatori della Cineteca Italiana.
Keren Cytter (Tel Aviv 1977), artista e scrittrice israeliana, vive e lavora a New York. Cytter crea opere e video installazioni che rappresentano le realtà sociali attraverso modalità sperimentali di storytelling. Tra le mostre personali: Keren Cytter, Museum of Contemporary Art, Chicago (2015), Kunsthal Charlottenborg, Copenhagen (2014), Show Real Drama, Tate Modern Oil Tanks, London (2012); Avalanche, Stedelijk Museum Amsterdam (2011); München Kunstverein (2011); Project Series: Keren Cytter, Hammer Museum, Los Angeles; Moderna Museet, Stockholm (2010). Mostre collettive (selezione): Fare Mondi: 53rd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia, 2009; Manifesta 7, Trentino/Alto Adige, 2008; Yokohama Triennial, Yokahama, 2008.
Valérie Da Costa è una storica dell'arte, critica d'arte e curatrice specializzata nell'arte italiana della seconda metà del XX secolo.
Brenda Danilowitz è storica dellʼarte e curatrice capo presso la Josef and Anni Albers Foundation dal 1999. Ha insegnato storia dellʼarte nel nativo Sud Africa, alla Yale University e alle università di Hartford e Connecticut, prima di essere nominata curatrice presso la Albers Foundation nel 1989. È il principale punto di accesso agli archivi e alla collezione dʼarte della Foundation. Le mostre includono Josef Albers (Chinati Foundation, Marfa TX 1991), Josef y Anni Albers: Viajes por Latinoamérica (Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid 2006), Josef Albers: Process and Printmaking (Museo Juan March, Mallorca 2014) e Anni Albers (David Zwirner Gallery, NY 2020). Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sugli Albers. Tra i suoi libri: The Prints of Josef Albers: A Catalog Raisonné 1915–1976 (Hudson Hills Press, 2001) e, con Frederick A. Horowitz, To Open Eyes: Josef Albers at the Bauhaus, Black Mountain College and Yale (Phaidon, 2006).
Ricercatrice e co-fondatrice di Hors Pistes, un programma di residenze itineranti che avvia incontri tra designer.
Mike Davies è un architetto inglese. È stato membro fondatore di Richard Rogers Partnership ed è senior partner della forma attuale dello studio, Rogers Stirk Harbour + Partners.
Louis De Belle è nato a Milano nel 1988. Ha studiato al Politecnico di Milano (BA) e al Bauhaus – Universität Weimar (MFA). I suoi progetti sono stati pubblicati in giornali e siti web tra cui The Washington Post, Libération, WIRED e The Independent. Ha pubblicato Failed Dioramas (LUCIA Verlag, 2015), Besides Faith (2016) e Disappearing Objects (bruno, 2018). La serie Cartographies è presente nellʼedizione 2017 di Bystander: A History of Street Photography di Joel Meyerowitz and Colin Westerbeck ed è stata esposta al KINDL Center for Contemporary Art a Berlino.
Curator and Associate Director of Programs, Visual Arts, Walker Art Center, Minneapolis
Maarten Delbeke (1970) è professore di storia e teoria dell'architettura presso ETH Zürich. Ha tenuto numerose conferenze sulla storia e la teoria dell’arte e dell’architettura nella prima Europa moderna.
Angelo Del Boca è uno scrittore, giornalista e storico italiano. È stato il primo studioso italiano a denunciare le atrocità compiute dalle truppe italiane in Libia e in Etiopia. Nel luglio del 2014 l’Università di Addis Abeba gli ha conferito la laurea honoris causa in Storia Africana. È direttore della rivista di storia contemporanea “I sentieri della ricerca”.
Guillaume de Sardes è uno scrittore, fotografo, storico dell'arte e curatore francese.
Alessandra Di Maio teaches English and African Literature at the University of Palermo, Italy. She divides her time between Italy and the US, where she has taught at several academic institutions (UCLA, CUNY Brooklyn College, Columbia and Smith College). Currently she is a fellow at the Hutchins Center for African and African American Research at Harvard University. A scholar of literature from Africa and the Diaspora, her area of research includes visual, migratory, and gender studies, with a particular attention to the formation of national and transnational cultural identities. Her formulation of the ʻBlack Mediterraneanʼ has been central to her research and field activities in the past years.
Elisa Di Nofa (Milano, 1992) è designer della comunicazione. Si occupa di ricerca, processi e strategia in progetti di comunicazione e servizi. Si interessa allo studio delle modalità di narrazione e ai percorsi di cura e restituzione al pubblico, con una predilezione verso il progetto editoriale, il mondo della cultura e degli archivi. Vive e lavora a Milano.
Tiane Doan na Champassak (1973) è un artista visivo francese di origini asiatiche. Negli ultimi quindici anni ha sviluppato un metodo di ricerca nel quale la sua produzione fotografica si fonde a tecniche di appropriazione, variazione, riuso e ripetizione. Champassak sottopone materiali presi da internet, ricordi personali, fotografie vernacolari e ritagli di giornali a unʼampia rivisitazione, toccando temi come la sessualità, l’identità di genere, la censura.
Luca Doninelli è uno scrittore e giornalista italiano. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui “Il Sabato”, “Liberal”, “Tempi”, “Il Giornale”, “Vita” e “Avvenire”. Ha pubblicato diversi romanzi tra cui La revoca (Premio Selezione Campiello), La Mano e la raccolta di racconti Le decorose memorie (Supervincitore del Premio Grinzane Cavour).
Louis-Jacques Dorais visita le comunità inuit canadesi, groenlandesi e dellʼAlaska dal 1965, conducendo ricerche sulla semantica e la sociolinguistica della lingua inuit. Dorais ha insegnato Antropologia allʼUniversité Laval (Quebec City) dal 1972 al 2011. La sua pubblicazione The Language of the Inuit. Syntax, Semantics, and Society in the Arctic (2010) ha ricevuto il Canada Prize in the Humanities.
dpr-barcelona is an architectural research practice based in Barcelona, dealing with three main lines: publishing, criticism and curating. Their work explore how architecture as discipline reacts in the intersection with politics, technology, economy and social issues. Their publications, both digital and printed, transcend the boundaries of conventional publications, approaching to those which are probably the titles of architecture in the future, exploring the limits between printed matters and new media, transforming traditional publishing practice (as we know it) into a live exchange of knowledge.
Nathalie Du Pasquier (Bordeaux 1957) vive a Milano dal 1979. Ha lavorato come designer (Memphis) e dal 1987 la pittura è la sua principale attività. Espone regolarmente il suo lavoro; tra le mostre personali si ricordano le più recenti presso Kunsthalle Vienna (2016), ICA Philadelphia (2017), Camden Arts Centre (2017), Macro Roma (2021). Con Humboldt Books ha pubblicato Gabon 1977/Un Don Juan chez les gendarmes (2018), The Strange Order Of Things (2019), Campo di Marte (2020).
Natalie Dupêcher è curatrice associata di arte moderna alla The Menil Collection a Houston, Texas.
Victoria Easton è architetto, associato di Christ & Gantenbein dal 2012. Easton gestisce i progetti di ricerca, e dirige il dipartimento pubblicazioni e mostre dello studio. Si dedica inoltre allʼinsegnamento (EPF Lausanne, ETH Zurich, Harvard GSD), alla ricerca e alla scrittura. Dal 2010 al 2015, Easton ha diretto il progetto di ricerca “Typology” allʼETH Zurich, che ha prodotto due pubblicazioni. Nel 2016 ha curato la mostra “The Books of the Architecture of the City” allʼIstituto Svizzero Milano e allʼEPF Lausanne. Contribuisce regolarmente come autore a varie riviste di architettura e a monografie come Documents on Raphael (2021). È membro dello Swiss Federal Art Commission dal 2017e fa parte della giuria dello Swiss Art Awards.
Fredrik Ehlin è uno scrittore ed editor che vive a Stoccolma, Svezia. Ha realizzato molte collaborazioni editoriali che si collocano tra arte, letteratura e filosofia. Attualmente è vice rettore del Royal Institute of Art, Stoccolma.
E’ associate professor di Computer Science all’American University di Beirut.
Haris Epaminonda è nata a Nicosia, Cipro, vive e lavora a Berlino. Ha studiato a Londra alla Kingston University e al Royal College of Art. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali, organizzate presso alcune delle più influenti istituzioni d’arte contemporanea come Museum of Modern Art, NY (2011); Schirn Kunsthalle, Frankfurt, Germania (2011); Tate Modern, Londra (2010); e Malmö Konsthall, Svezia (2009). Nel 2014 ha vinto il Premio Gunther Peill con VOL. XVIII. Il lavoro di Epaminonda è stato incluso in significative mostre collettive, come dOCUMENTA 13, Kassel (2012), 2ª Athens Biennale (2009), 5ª Berlin Biennale (2008), L’image Volée, a cura di Thomas Demand, Fondazione Prada, Milano (2016) e The ground beneath our feet, a proposito delle pratiche archeologiche nell’arte contemporanea cipriota, The British Museum, Londra (2016).
Everything è un laboratorio di progettazione nato allʼAccademia di Architettura di Mendrisio, Svizzera. Everything è stato fondato nel 2019 da Kersten Geers, Fabrizio Ballabio, Jelena Pancevac e Guido Tesio.
Franco Farinelli è direttore del dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna e presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei). Ha insegnato presso le Università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley, alla Sorbona e al Nordic Institute for Urban and Regional Planning di Stoccolma. Tra i suoi libri: Geografia (Einaudi, 2003) e Crisi della ragione cartografica (Einaudi, 2009).
Milovan Farronato (Borgonovo Val Tidone, Piacenza, 1973. Vive e lavora a Milano e Londra) è direttore e curatore del Fiorucci Art Trust di Londra, per il quale ha sviluppato svariati progetti, festival e mostre. Nel 2019 è curatore del Padiglione Italia alla 58. Biennale di Venezia.
Ettore Favini realizza opere site-specific, frutto di un processo di crescita che ne fa degli organismi vivi, mai conclusi: dispositivi di visione in cui l’opera partecipa alla vita e il fruitore ne diventa parte attiva. Vincitore del Premio Artegiovane delle Camere di Commercio di Milano e Torino (2005) e del Premio New York della Columbia University (2007), Favini ha vinto con Antonio Rovaldi il 48° Premio Suzzara (2013). In occasione di Expo Milano 2015 ha presentato all’interno del padiglione di Save The Children il progetto Sillage in collaborazione con Fondazione Ermanno Casoli e Elica. Ha esposto al Museo Villa Croce, Genova; MAN, Museo d’arte della provincia di Nuoro; Italian Academy della Columbia University, New York; ISCP, New York; Ocat, Shanghai; SongEun Art Space, Seoul; Centre for Contemporary Art Futura, Praga; Manifesta 9 Parallel events, Genk; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Villa Panza, Varese; GAM, Galleria d’Arte Moderna, Milano; PAC, Milano; MAGA, Gallarate; Santa Maria Maggiore, Bergamo; CCC Strozzina, Firenze; Villa Medici, Accademia di Francia, Roma; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; American Academy, Roma; Fondazione Olivetti, Roma; Museo Riso, Palermo. È docente nel Corso di Visual Arts di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Ramak Fazel (Abadan, Iran, 1965) è un fotografo americano. Dopo la laurea in ingegneria meccanica alla Purdue University, Indiana, si è specializzato in fotografia presso il CalArts – California Institute of the Arts. Dal 1994 vive tra New York, Los Angeles e Milano dove lavora con le principali riviste di design e architettura come «Abitare» e «Domus». Per Humboldt Books ha pubblicato Absolutely Nothing. Storie e sparizioni nei deserti americani (in coedizione con Quodlibet, 2016) e Palermo. Un’autobiografia nella luce (2022), entrambi insieme a Giorgio Vasta.
Fulvio Ferrari è curatore, assieme al figlio Napoleone, della Casa Museo Carlo Mollino a Torino.
Gustave Flaubert (Rouen, 1821 – Croisset, 1880) è uno dei più grandi scrittori francesi. Visse, si può dire, tutta la vita, a Croisset, nelle vicinanze di Rouen, fedele alla disciplina di una vita tutta interiore, in uno sforzo appassionato di elevazione e di creazione artistica. La sua vita esterna è povera di avvenimenti: un viaggio in Bretagna (1847); un lungo viaggio in Oriente (1849-1851); alcuni soggiorni invernali a Parigi (dal 1857); l'amore di una musa, Louise Colet (1846-1855); la morte della madre; il dissesto finanziario della nipote; il conseguente disagio economico. La sua storia è essenzialmente la storia dei suoi capolavori. Al ritorno dal viaggio in Oriente in compagnia di Maxime Du Camp scrive Madame Bovary (1857), il romanzo che lo rende celebre e gli procura un processo per immoralità conclusosi con l’assoluzione. Nel 1867 riprende il progetto giovanile de L’educazione sentimentale (1869), opera che segna la piena maturità del suo genio.
Hercule Florence, nato a Nizza nel 1804 da famiglia monegasca, emigrò in Brasile nel 1823 e nel 1824 prese parte come disegnatore alla spedizione Langsdorff nel Mato Grosso, commissionata dallo zar Alessandro I. Durante questa missione, piena di incertezze e pericoli, scoprì le sue abilità come scienziato e brillante inventore. Dopo la spedizione Langsdorff nel 1830, Florence si sistemò con la sua prima moglie Maria Angélica nella piccola città di São Carlos (oggi Campinas), dove cominciò a lavorare nel campo della produzione di caffè. Fino alla sua morte nel 1879, Florence ha scritto una serie di manoscritti scientifici e diari biografici nei quali analizzava e approfondiva la sua ricerca sui sistemi di stampa da lui inventati, come la poligrafia e la stessa fotografia, di cui oggigiorno è considerato il pioniere. Ha realizzato inoltre una serie di disegni che documentano le attività agricole a nord di San Paolo, lasciandoci un’importante eredità iconografica che mostra i sistemi utilizzati per le colture del caffè, connesse alla schiavitù e alla deforestazione.
Per più di quattro decenni di dedizione alla fotografia, Joan Fontcuberta ha sviluppato un’attività sia artistica che teorica, che si concentra sui conflitti tra natura, tecnologia, fotografia e verità. Ultimamente ha esplorato la nuova cultura visiva sotto l’impatto degli strumenti digitali e dell’intelligenza artificiale.
Fosbury Architecture (FA) è un collettivo fondato nel 2013 a Milano da Giacomo Ardesio (1987), Alessandro Bonizzoni (1988), Nicola Campri (1989), Claudia Mainardi (1987) e Veronica Caprino (1988). FA è una pratica spaziale che interpreta l’architettura come strumento in grado di mediare tra istanze collettive e individuali; aspettative e risorse; sostenibilità e pragmatismo; ambiente ed esseri umani. FA è un gruppo di ricerca che mira a espandere i confini della disciplina, ridefinirne il ruolo e ripensarne i processi produttivi in vista delle sfide correnti. FA è stato curatore della mostra monografica "Characters" presso Magazin a Vienna (2022), dello Urban Center di Prato presso il Centro Pecci (2021–2022) e di Milano 2030 presso Triennale Milano (2019). Ha preso parte a numerose Biennali di Architettura nazionali e internazionali tra cui quelle di Lisbona (2019), Versailles (2019), Chicago(2017) e Venezia (2016). Il lavoro di FA è stato, inoltre, esposto nelle collettive: "Take Your Seat" promossa dall’ADI Design Museum di Milano;"The State of the Art of Architecture" presso Triennale Milano; "Re-Constructivist Architecture" presso la RIBA Gallery di Londra; "Adhocracy" presso l’Onassis Stegi di Atene; "Mean Home" presso la British School di Roma. FA ha lavorato a numerosi allestimenti di mostre, tra i quali "Verde Prato" (2019) presso il Centro Pecci, premiato con menzione per il Premio T Young 2021. Ha curato con Alterazioni Video la pubblicazione "INCOMPIUTO: La nascita di uno Stile" (2018) supportata dall’allora MIBACT (l’attuale Ministero della cultura) e premiata con la menzione d’onore per il Compasso d’Oro 2020.
Thomas Fouilleron, Dottore di ricerca in Storia e ricercatore presso il Centre de la Méditerranée moderne et contemporaine (EA 1193 – Université de Nice Sophia Antipolis), è il direttore dell'archivio e della biblioteca del Palais Princier de Monaco.
Marco Franciolli è direttore del Museo d’Arte della Svizzera italiana a Lugano. Membro di numerose fondazioni e archivi in Ticino, Svizzera e all’estero, dal 2012 è membro del Consiglio di Fondazione di Pro Helvetia.
Raffaella Frascarelli ha fondato e dirige Nomas Foundation. Ha un dottorato di ricerca in Scienze Religiose e Sistemi di Pensiero presso l’EPHE di Parigi e l’Orientale di Napoli e co-dirige il Laboratorio dell’Unità di Ricerca di Estetica Sociale, DiSSE Sapienza Università di Roma. Per Economia della Cultura XXX.2, ha curato lo studio su Mercato dell’arte e spazio socioculturale (2020). Tra le sue pubblicazioni sul rapporto tra estetica contemporanea e mondo antico Par tibi, Roma, nihil (2016) e per il Rose Valland Institute creato da Maria Eichhorn all’interno di Documenta 14, lo studio sul saccheggio della biblioteca della comunità ebraica di Roma ‘Books are Made for Use, not to be Hidden Away’ Sefer Ḥasidim. The Case of the Jewish Library of Rome (2021).
Kelly Fraser è stata una cantante e autrice di canzoni originaria di Sanikiluaq, Nunavut. La musica di Fraser affonda le sue radici nella cultura e nella politica inuit, come nella sua canzone Fight for the Rights, che ha incoraggiato gli elettori a presentarsi per il referendum Land Claims del 2017.
Linda Fregni Nagler è un’artista che lavora principalmente con la fotografia. Insegna Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera e Arti Visive a NABA, Milano. Nel 2013 ha partecipato a Il Palazzo Enciclopedico, 55.a Biennale di Venezia. Fregni Nagler è autrice della monografia The Hidden Mother (MACK, 2013).
Mia Fuller è antropologa culturale e storica dellʼurbanistica. La sua ricerca si concentra sullʼinterazione tra lo spazio fisico e il potere politico. Combinando la ricerca sul campo con la ricerca bibliografica, ha pubblicato numerosi testi sullʼarchitettura e la pianificazione nelle colonie italiane, e con Moderns Abroad: Architecture, Cities, and Italian Imperialism ha vinto il premio dellʼInternational Planning History Society. La sua ricerca è stata sostenuta dallʼAmerican Academy di Roma, dallʼAmerican Council of Learned Societies, dal Fulbright Scholar Program, dalla Mellon Foundation, dal National Endowment for the Humanities, dal National Humanities Center, e dalla National Science Foundation. Oltre alla sua posizione a Berkeley, negli Stati Uniti ha insegnato allʼUniversità di Louisville, alla Rice University e alla Stanford University. In Europa ha insegnato alla Viadrina European University a Francoforte ed è stata in residenza allʼIstituto Svizzero di Roma.
Hamish Fulton (1946) inizia la sua carriera alla fine degli anni Sessanta, definendosi “Walking Artist”, un modo per distinguere il proprio lavoro dalle pratiche della Land Art a cui era stato inizialmente accomunato. La sua è un’arte esperienziale, che si nutre di lunghi percorsi a piedi in contesti naturali, in particolare di montagna, dall’Europa al Sudamerica, dal Tibet al Giappone. A partire dagli anni Novanta ha declinato parte del proprio lavoro in una dimensione partecipata, finalizzata alla condivisione dell’esperienza del cammino, che ha trovato applicazione e sviluppo anche in contesti urbani.
Luca Galofaro è professore associato presso lʼUniversità di Camerino. Membro fondatore di IaN+ (1997–2015) e LGSMA, e membro del collettivo di ricerca CAMPO. Co-curatore della prima e della seconda Biennale di Architettura di Orléans presso il Frac Centre – Val de Loire. Medaglia dʼoro dellʼarchitettura italiana nel 2006, selezionata per il premio Iakov Cernikov 2010, finalista al premio Aga Khan nel 2013. Visiting professor presso UCL, Bartlett School of Architecture, Ecole Spéciale dʼArchitecture a Parigi, Confluence in Lyon, il programma Cornell University di Roma e della Kent State University di Firenze. Ha conseguito un master in Scienze Spaziali allʼInternational Space University, UAH Huntsville, USA. È autore di quattro libri pubblicati nella collana Universale dʼArchitettura di Bruno Zevi e di Artscapes. Art as an Approach to Contemporary Landscape (Gustavo Gili, 2003), Aristide Antonas (Libria, 2014), An Atlas of Imagination (DAMDI, 2015), Manthey Kula (Libria, 2016), Marcher dans le rêve dʼun autre (Les Presses du réel, 2017) e Years of Solitude (Les Presses du réel, 2019).
Francesco Garutti (1979, Milano), è curatore e editor d’arte contemporanea e d’architettura.
Miles Gertler è un architetto, artista ed educatore. È rappresentato come artista visivo dalla Corkin Gallery ed è il destinatario del Suzanne K Underwood Prize e del certificato Henry Aams AIA della Princeton University. Ha ricevuto un MArch da Princeton ed ha conseguito una laurea in Architectural Studies presso lʼUniversità di Waterloo. Fa parte del consiglio di amministrazione della Mercer Union di Toronto. Gertler ha co-fondato lʼufficio di ricerca progettuale Common Accounts con Igor Bragado nel 2015. I loro progetti esaminano le intersezioni del corpo con lʼarchitettura sia online che IRL. Sono riconosciuti per il loro lavoro nel design per la morte e lʼaldilà virtuale, tra cui Three Ordinary Funerals, una casa funeraria prototipale prodotta per la Biennale di Seoul del 2017 di Architettura e Urbanistica, ora nella collezione permanente del Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea della Corea (MMCA).
Ingegnere specializzata in algoritmi, sviluppa nuovi algoritmi per dedurre informazioni contestuali sul comportamento dell'utente utilizzando i data sensors degli smartphone.
Sheida Ghomashchi è nata e cresciuta a Teheran, Iran. Lavora come curatrice indipendente a Milano. Ha partecipato a diversi progetti, tra i quali: co-curatrice della mostra “Dixit Algorizmi”, CCA, Tashkent, Uzbekistan; fellow della Floating University, Forensic Architecture Group, Berlino, Germania; curatrice di “Archive Alive!”, mostra di Ramak Fazel, Kandovan, Pejman Foundation, Teheran, Iran; editor esterno di Tarikh Irani Magazine, Teheran, Iran; fellow di IdeasCity – Detroit, New Museum di New York, USA; ricercatrice presso il dipartimento di urbanistica, Bauhaus, Dessau, Germania; artista in residenza presso Group Affinity, Slavs and Tatars project, Kunstverein Munchen, Monaco, Germania.
Riccardo Giacconi ha studiato arti visive presso l’Università IUAV di Venezia, la UWE di Bristol e la New York University. Il suo lavoro è stato presentato in varie esposizioni, fra cui presso WUK Kunsthalle Exnergasse (Vienna), FRAC Champagne-Ardenne (Francia), tranzitdisplay (Praga), Peep-Hole (Milano), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino) e nella sezione “Résonance” de La Biennale de Lyon. Ha svolto diverse residenze per artisti, fra cui: Centre international d’art et du paysage (Vassivière, Francia), Lugar a Dudas (Cali, Colombia), La Box (Bourges, Francia), MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma. Ha presentato i suoi film in diversi festival, fra cui il New York Film Festival, l’International Film Festival Rotterdam, il Festival Internazionale del Film di Roma, il Torino Film Festival, il FID Marseille International Film Festival, dove ha vinto il Grand Prix della competizione internazionale nel 2015 e Filmmaker Festival di Milano (Primo Premio “Prospettive” 2015). Ha vinto il premio ArteVisione 2016, curato da Careof e Sky Arte. Nel 2007 ha co-fondato il collettivo Blauer Hase con cui cura la pubblicazione periodica Paesaggio e il festival Helicotrema.
Davide Giannella è curatore indipendente. La sua ricerca è incentrata sulle possibili relazioni tra il sistema dell’arte e i differenti ambiti dell’orizzonte culturale contemporaneo (cinema, architettura, design, cibo, musica) così come sulla traduzione e declinazione in contesti e piattaforme differenti di progetti e contenuti artistici. Ha lavorato per istituzioni pubbliche come la Triennale di Milano (Junkbuilding, 2008, collettiva), il Museo Marino Marini (Glaucocamaleo, 2014, Luca Trevisani con Alberto Salvadori), il PAC di Milano (GLITCH. Interferenze tra Arte e Cinema, 2014, collettiva), CRT Milano.
Paolo Gioli (Sarzano di Rovigo, 1942) dagli anni Sessanta porta avanti una complessa ricerca attorno alla genesi delle immagini e al funzionamento dei processi visivi. Nel 1969 realizza il suo primo film, mentre in fotografia comincia a utilizzare la tecnica del foro stenopeico e successivamente del fotofinish e dell’emulsione Polaroid trasferita su diversi supporti. Dal 1974 a oggi ha partecipato alle principali rassegne di cinema sperimentale oltre che a importanti mostre internazionali come la Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più grandi musei europei e statunitensi, tra cui Centre Pompidou Parigi, Art Institute Chicago, MoMA New York, Minneapolis Institute of Art, Istituto Nazionale per la Grafica Roma, Museo di Fotografia Contemporanea Cinisello Balsamo (MI).
Amos Gitai è un regista e sceneggiatore israeliano. Nei suoi film, documentari e fiction, Gitai esplora la storia dei paesi mediorientali e la propria storia personale, affrontando temi come la patria e l’esilio, la religione, il controllo sociale e l’utopia. Tra il 1999 e il 2017 dieci tra i suoi film sono stati candidati alla Palma d’Oro al Festival di Cannes. Ha ricevuto molti premi prestigiosi, in particolare il Pardo d’Onore al festival di Locarno (2008), il Premio Roberto Rossellini (2005), il Premio Robert Bresson (2013), il premio Paradjanov (2014), e l’assegnazione della Legione d’Onore (2017). I suoi ultimi film sono: A Tramway in Jerusalem (2018) e Letter to a Friend in Gaza (2018). Al suo lavoro sono state dedicate importanti mostre retrospettive nelle principali istituzioni d'arte e di cinema internazionali, quali: Centre Pompidou di Parigi, MoMA e Lincoln Center di New York, British Film Institute di Londra.
Claudio Giunta insegna Letteratura italiana all’Università di Trento. È stato visiting professor nelle università di Chicago, Tokyo (Todai), Sydney, Rabat. È stato fellow dell’American Academy di Roma, dello Harvard Center for Renaissance Studies di Firenze e del Warburg Institute di Londra. Tra i suoi libri: un reportage che parla di Italia, Giappone e altre cose (Il paese più stupido del mondo, Il Mulino, 2010); un saggio sul mercato dell’arte e la retorica connessa (Come si diventa ‘Michelangelo’, Donzelli 2011); un commento alle Rime di Dante (Meridiani Mondadori, 2011); una raccolta di saggi sull’Italia (Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo, Il Mulino, 2013), un libretto su Matteo Renzi (Essere #matteorenzi, Il Mulino, 2015), un romanzo noir (Mar Bianco, Mondadori, 2015), un manuale-antologia di letteratura per il triennio delle scuole superiori (Cuori intelligenti. Mille anni di letteratura, 4 volumi, Garzanti Scuola, 2016). Collabora regolarmente al supplemento culturale de “Il Sole 24 ore”, a “Internazionale” e a "Il Foglio".
Lorenzo Giusti, storico dell’arte e curatore, è direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo.
Edouard Glissant è stato un scrittore, poeta e saggista originario della Martinica. È noto per essere stata una delle figure più influenti del pensiero e della cultura caraibica. Dopo gli studi in etnografia al Musée de l’Homme di Parigi elabora le sue teorie sull’identità antillese e sulla creolizzazione. È stato Distinguished Professor in Letteratura Francese presso la City University di New York.
Giorgio Gosetti è un giornalista, critico cinematografico, organizzatore culturale e docente di organizzazione di eventi cinematografici e audiovisivi. Ha fondato e diretto festival e rassegne Antenna Cinema, Noir in Festival, Festa del Cinema di Roman, Giornate degli Autori - Venice Days alla Mostra del Cinema di Venezia. È stato vicedirettore della mostra del Cinema di Venezia dal 1991 al 1996. Ha scritto monografie su Marguerite Duras, Luigi Comencini, Alfred Hitchcock, Alla Dwann, il Film Noir, Cinema e Giornalismo.
Stathis Gourgouris is a poet, essayist, translator and sound artist who teaches at the Institute for Comparative Literature and Society, Columbia University. His most recent book is The Perils of the One (Columbia UP, 2019). He is a member of the Sublamental Artists Collective and his musical compositions, under the name Count G, can be found at: countg.bandcamp.com.
Stefano Graziani ha pubblicato: Carnac or les Alignements, a+mbookstore, 2018; Questioning Pictures, Fondazione Prada, 2017; Nature Morte, Fictions and Excerpts, Mazzoli, 2016; Fruits and Fireworks, a+mbookstore, 2016; Proofs of Relevance, in AP164: Abalos Herreros, CCA/Park Books, 2016; Under the Volcano and Other Stories, Mazzoli, 2009; Taxonomies, a+mbookstore, 2007; ha inoltre curato il volume Jeff Wall, Gestus. Scritti sullʼarte e la fotografia, Quodlibet, 2013. È cofondatore delle riviste San Rocco e Genda e collabora con diversi studi di architettura: Baukuh, Christ & Gantenbein, Office KGDVS, PioveneFabi, Studio Mumbai, 51N4E e Kuehn Malvezzi. Insegna al Master in Photography IUAV a Venezia, alla NABA a Milano e alla Freie Universität a Bolzano.
Antonio Grulli (La Spezia 1979), critico d’arte e curatore indipendente, vive e lavora a Bologna dove è responsabile della programmazione d’arte contemporanea di Palazzo Bentivoglio (www.palazzobentivoglio.org). Scrive per le testate Flash Art, Mousse Magazine, Cura Magazine, ATP Diary, Artribune, Boite, Exibart, Arte e Critica.
Daniel Blanga Gubbay is a Brussels-based curator and researcher. Since 2018, he has served as artistic co-director of the Kunstenfestivaldesarts. He has worked as an educator and independent curator in performances and public programmes. He has also served as co-curator for LiveWorks, and between 2015 and 2018 as head of the Department of Arts and Choreography (ISAC) of the Royal Academy of Fine Arts in Brussels. He graduated with Giorgio Agamben from IUAV University in Venice, and he holds a PhD in Cultural Studies from Palermo and Valencia. Recent articles of his have been featured in South as a State of Mind (Athens), Mada Masr مدى مصر (Cairo) and Performance Journal (New York).
Michele Guerra è professore associato di Teorie del cinema all’Università di Parma. Per il triennio 2015-2018 è coordinatore scientifico di un progetto SIR finanziato dal MIUR sulla critica italiana negli anni Quaranta e Cinquanta. Dirige la collana di studi cinematografici Pandora-Cinema (Diabasi) e fa parte del comitato direttivo della rivista “Fata Morgana”.
Paul Guian ha studiato all’HEAD di Ginevra. Collabora con The Office of Design and Culture.
Emanuele Guidi vive e lavora tra Berlino e Bolzano, è curatore e direttore artistico di ar/ge kunst, Kunstverein di Bolzano dal 2013.
Ayesha Hameed is currently a Senior Lecturer in Visual Cultures at Goldsmiths University of London. Recent exhibitions include Liverpool Biennale (2021), Gothenburg Biennale (2019, 2021), Lubumbashi Biennale (2019) and Dakar Biennale (2018). She is co-editor of Futures and Fictions (Repeater, 2017) and co-author of Visual Cultures as Time Travel (Sternberg/MIT, 2021).
Dehlia Hannah ha conseguito un dottorato di ricerca in filosofia alla Columbia University con specializzazione in filosofia della scienza e dell´estetica. È curatrice e Mads Øvlisen Postdoctoral Fellow in Arte e Scienze Naturali del Dipartimento di Chimica e Bioscienze dell'Università di Aalborg-Copenaghen.
Jan Olaf Härter ha conseguito un dottorato di ricerca in fisica teorica della materia condensata all'Università della California, Santa Cruz, USA. È professore associato e capo del gruppo Atmospheric Complexity del Niels Bohr Institute, Università di Copenaghen.
Carlos Hawthorn is a music journalist living in London. Since 2013, he has been part of the editorial team at leading electronic music magazine Resident Advisor, where he is currently News Editor. He has covered nightlife in Ibiza, Berlin and London extensively, reviewed festivals all over the world and written several long-form profiles and features.
Ida Marie Hede è scrittrice, critica ed educatrice. Ha un Master of Research in Storia dell'Arte dell´Università di Copenaghen e Goldsmiths College di Londra e si è laureata all'Accademia danese di scrittura creativa di Copenaghen. Ha pubblicato sette libri, l´ultimo dei quali è Bedårende (Gladiator Press).
Carola Hein è professore e responsabile della cattedra di Storia dellʼArchitettura e Pianificazione Urbana alla TU Delft. Ha pubblicato molto nel campo della storia dell’architettura, urbanistica e progettazione, legando lʼanalisi storica allo sviluppo contemporaneo. Tra le altre importanti borse di studio, ha ricevuto una Guggenheim Fellowship per proseguire la ricerca sullʼarchitettura globale del petrolio e una Alexander von Humboldt Fellowship per indagare sulla trasformazione urbana su larga scala ad Amburgo tra il 1842 e il 2008. I suoi attuali interessi di ricerca comprendono la trasmissione di architetture e idee di urbanistica, concentrandosi in particolare sulle città portuali. Ha curato “Oildam: Rotterdam in the Oil Era 1862-2016” al Museum Rotterdam e ha lavorato come editore IPHS per Planning Perspectives e come critico editoriale del Journal of Urban History.
Stefan Helmreich is Professor of Anthropology at MIT. He is the author of Alien Ocean: Anthropological Voyages in Microbial Seas (University of California Press, 2009) and Sounding the Limits of Life: Essays in the Anthropology of Biology and Beyond (Princeton University Press, 2016). His essays have appeared in Critical Inquiry, Representations, American Anthropologist, and The Wire.
Michael Höpfner (1972) vive tra Vienna e Berlino. Il suo lavoro si incentra sull’esperienza del viaggio a piedi, attraverso zone desertiche o scarsamente abitate dall’Ucraina alla Cina, dal Kirghizistan alla Corea del Sud. Un percorso iniziato come esplorazione fisica e mentale di spazi geografici e che è proseguito come riflessione sui concetti di realtà e di luogo.
Otto Huber è un collezionista di piante ed ecologista italiano conosciuto per il suo lavoro su botanica, fitogeografia e conservazione dei neotropici. Huber è autore di 120 pubblicazioni, tra le quali la maggior parte dei volumi di Flora of the Venezuelan Guavana.
Alexander von Humboldt (1769-1859) è il primo viaggiatore dell’epoca moderna.
Invernomuto è il nome del duo artistico formato nel 2003 da Simone Bertuzzi (Piacenza, 1983) e Simone Trabucchi (Piacenza, 1982). Invernomuto è autore di progetti di ricerca da cui derivano cicli di opere fra loro interconnesse; ragiona in modo aperto e rizomatico, sviluppando differenti output: immagini in movimento, suoni, azioni performative e progetti editoriali. La realtà viene osservata secondo principi e interessi documentaristici, per restituirne una rappresentazione immaginifica e quasi astratta che spinge a una riflessione critica. Tre la mostre recenti: Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz (2022); VOID Gallery, Londonderry (2022); Liverpool Biennial 2021, Liverpool (2021); 58th October Salon-Belgrade Biennial 2021, Belgrade (2021); Pompeii Commitment, Pompei (2022). Il loro lavoro è stato inoltre presentato alla 58a Biennale di Venezia; Tate, Londra; Manifesta 12 Palermo.
Hilario Isola è un artista visivo che realizza soprattutto installazioni, disegni e sculture. Diplomatosi in Storia dell’Arte e Museologia, i suoi interessi vanno dalla storia dell’arte all’architettura, agli ambienti naturali. Le sue delicate installazioni, spesso sottili, rispondono direttamente al contesto e agli spazi espositivi, utilizzando diversi mezzi come sistemi viventi, oggetti, fotografie, disegni e musica. Trattando la mostra e il suo rituale come un oggetto di per sé, Hilario Isola ha lavorato per cambiare il paradigma di questo incontro, esplorando la possibilità di questa esperienza dinamica. Intervenendo sobriamente sulla natura, come per re-immaginarla in termini artificiali, Isola trova sempre nuovi modi per evidenziare la persistenza della vita biologica, armonizzando avvenimenti elementari con il suo impulso artistico. In ogni lavoro egli rivela le sue innate qualità scultoree dei materiali naturali, partendo dalla natura per mostrare i disegni profondi dello sviluppo e del tempo.
Kajri Jain è docente e ricercatrice. Si occupa di cultura visuale, nello specifico è interessata allo studio dei processi di produzione e circolazione delle immagini all’intersezione tra religione, politica e cultura aziendale in India.
Francesco Jodice vive e lavora a Milano. La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitiche proponendo la pratica dell’arte come poetica civile. Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA e alla Scuola Holden di Torino. È stato tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder. Ha partecipato a Documenta, Biennale di Venezia, Biennale di Sao Paulo, Triennale dell’ICP di New York e ha esposto al Castello di Rivoli, Tate Modern Londra, Prado Madrid. Tra i progetti principali l’atlante fotografico What We Want, l’archivio di pedinamenti urbani Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings e Sunset Boulevard – esplorano il futuro dell’Occidente.
Julia è lo studio di design di Valerio Di Lucente, Erwan Lhuissier e Hugo Timm. Lo studio, con sede a Londra, Parigi e Roma, collabora con istituzioni culturali europee a progetti che vanno dal digital alla stampa, alla progettazione di ambienti e mostre. Julia si è occupato dell’art direction dell’ICA di Londra, e della rivista Elephant. Parallelamente all’attività dello studio, Julia ha tenuto lezioni in diverse università del Regno Unito e straniere, fra cui il Royal College of Art, CalArts e IUAV. Nel 2016 Julia si è aggiudicato la borsa di studio “Lina Bo Bardi” del British Council, con un progetto di ricerca incentrato sull’attività editoriale di Bo Bardi.
Ali Ismail Karimi è un architetto del Bahrein il cui lavoro esplora l'edilizia sociale, lo spazio pubblico e il paesaggio dei Paesi del CCG. Karimi ha conseguito un Master in Architettura presso la Graduate School of Design dell'Università di Harvard. In precedenza ha lavorato a Bruxelles con OFFICE KGDVS e a Santiago (Cile) con Elemental. Karimi ha condotto ricerche sugli alloggi costruiti dal governo nel CCG con l'Affordable Housing Institute di Boston, in qualità di membro del Joint Center for Housing Studies, e all'Avana con una borsa di studio del David Rockefeller Center for Latin American Studies. Il suo lavoro e i suoi scritti sono stati pubblicati su San Rocco, Architectural Record e CLOG.
Architetto e filmmaker con sede attuale a Berlino.
Hamed Khosravi è architetto, ricercatore ed educatore, attualmente docente presso lʼArchitectural Association. Le sue ricerche e progetti si concentrano sulla storia e la teoria dellʼarchitettura e della forma urbana in relazione alle organizzazioni territoriali e alle decisioni politiche. Le sue opere sono state esposte a livello internazionale alle Biennali di Architettura di Venezia 2014, 2016 e 2018, alla Triennale di Architettura di Oslo 2016 e alla Triennale di Architettura di Lisbona 2016, al Museo dʼArte di Dallas, al Museo Maxxi, alla Galleria Triumph e alla Galleria Anise. I suoi scritti includono, tra gli altri, “The Nomos of the Sea"”(2018), “Inhabitable Walls” (2016) e “Geopolitics of Tabula Rasa” (2014). È co-autore di Tehran: Life Within Walls (Hatje Cantz, 2018), e i suoi libri in uscita sono The Elusive Modernist e Wake Up! An anthology of Bidari-e Ma.
Architetto e scrittore che attualmente collabora con FormaFantasma a Milano.
Boris Kossoy è fotografo, teorico e storico della fotografia, docente presso la Universidade de São Paulo (USP). A lui si deve la ricerca storica che prova l'invenzione della fotografia in Brasile, a opera di Hercule Florence, negli stessi anni in cui la fotografia veniva scoperta in Europa. Kossoy è l'autore di Hercule Florence: A descoberta isolada da fotografia no Brasil (1977) e di Dicionário Histórico-Fotográfico Brasileiro (2002).
Taneha Kuzniecow Bacchin è architetto, ricercatrice ed educatrice. È assistente universitaria presso la Urban Design e dirige il Delta Urbanism Interdisciplinary Research Group presso la Facoltà di Architettura e ambiente, TU Delft. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra architettura del paesaggio, infrastrutture e forma urbana. I suoi attuali progetti riguardano la natura mutevole del progetto territoriale,in presenza di condizioni meteorologiche estreme e scarsità di risorse. È membro del comitato dellʼInternational Water Association e lavora come critica per diverse riviste sullʼacqua. Il suo lavoro è stato finanziato a livello internazionale ed è stato esposto alle Biennali di Venezia del 2002 e 2018 e alla Biennale di San Paolo del 2013. I suoi prossimi libri sono Bio-Territoriality: The Architecture and Politics of Urban Nature, e Adaptation by Design (con Filippo LaFleur).
Franco La Cecla (1950) è un antropologo culturale e architetto italiano. Nato a Palermo, ha insegnato in diversi atenei italiani e stranieri, realizzato diversi documentari e mostre. Nei suoi lavori approfondisce il tema dell’impatto sociale dell’architettura, indagando i modelli di organizzazione dello spazio tra localismo e globalizzazione e analizzando in particolare le soglie e i confini tra le culture.
Filippo LaFleur è ricercatore e docente presso il Department of Urbanism, Faculty of Architecture and the Built Environment, TU Delft, dal 2015. È responsabile della ricerca allʼinterno del Delta Urbanism Interdisciplinary Research Group, in particolare nellʼambito del Transitional Territories graduation studio e del DIMI Delft Deltas Infrastructure and Mobility Initiative project, “NEXT / EXTREME – Constructed Natures”. Tra il 2015 e il 2017 è stato il principale ricercatore del progetto interdisciplinare “Intelligent SubSurface”. I suoi interessi si concentrano all’incrocio tra il paesaggio, l’urbanistica e l’ecologia per quanto riguarda le trasformazioni nello spazio e nel tempo dei paesaggi terrestri e marittimi. Attraverso i progetti indaga le interrelazioni tra i processi naturali, le pratiche sociali e le dinamiche geopolitiche, con una forte enfasi sulruolo degli interventi spaziali e della rappresentazione e del design come strumenti di ricerca.
Pablo Larios ha studiato Letterature Comparate e attualmente vive a Berlino, dove lavora come scrittore critico d’arte freelance. Il suo lavoro è stato pubblicato su varie riviste tra cui "Frieze", "Sleek" e "Kaleidoscope".
Vincenzo Latronico è uno scrittore italiano. Ha pubblicato due romanzi, Ginnastica e rivoluzione (2008) e La cospirazione delle colombe (2010), entrambi editi da Bompiani. Ha tradotto, tra le altre cose, opere di Hanif Kureishi, F.S. Fitzgerald e Max Beerbohm; collabora con “La Lettura” del “Corriere della Sera”, “Rolling Stone”, “Domus”, “Internazionale” e “Il Sole 24 Ore”. Nel 2012 con La cospirazione delle colombe ha vinto il Premio Bergamo e il Premio Napoli.
Alberto Lattuada (1914 – 2005) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano; un intellettuale dalla personalità eclettica, appassionato di letteratura, arte e fotografia. Durante la sua lunga carriera ha scoperto molte attrici tra cui Marina Berti, Carla Del Poggio, Jacqueline Sassard, Catherine Spaak, Clio Goldsmith. Dal dopoguerra si dedica interamente al cinema, come aiutoregista di Mario Soldati per Piccolo mondo antico e come sceneggiatore. Tra i suoi film, per lo più tratti da opere letterarie, ci sono Il mulino del Po, tratto dal romanzo di Riccardo Bacchelli, La Lupa, dalla novella di Giovanni Verga, Il cappotto, dal racconto di Gogol, che lo svincola definitivamente dal neorealismo, mentre i suoi kolossal, La tempesta e La steppa, sono tratti dagli autori prediletti, i russi Puskin e Cechov. Nel 1998 Lattuada lascia tutto il suo materiale d’archivio alla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, di cui, molti anni prima, ha posto le basi insieme a Luigi Comencini e Mario Ferrari, salvando dal macero tante vecchie pellicole.
Jesse LeCavalier è autore di The Rule of Logistics: Walmart and the Architecture of Fulfillment (University of Minnesota Press, 2016). È professore associato presso la University of Toronto Daniels Faculty of Architecture, Landscape, and Design e assistente universitario Daniel Rose alla Yale School of Architecture. LeCavalier ha vinto il New Faculty Teaching Award 2015 all’Association of the Collegiate Schools of Architecture (ACSA) e il Sanders Fellow 2010–11 all’Università del Michigan. Il suo progetto Shelf Life è stato uno dei cinque finalisti per il 2018 MoMA PS1 Young Architects Program.
Michel Leiris, nato a Parigi nel 1901, è stato poeta, scrittore, etnografo e amico dei più grandi artisti e scrittori del suo tempo. Nel 1924 prese parte al movimento surrealista, ma se ne distaccò cinque anni più tardi. Dal 1930 si dedicò alla scrittura e dal 1934 lavorò come etnografo al Musée de l’Homme, professione che lo portò a fare lunghi viaggi in Africa, nelle Antille, in Cina e a Cuba. Partecipò al Collège de sociologie e dal 1946 fu redattore di «Les temps modernes». Ricevette nel 1952 il Prix des Critiques e nel 1980 rifiutò il Grand Prix national des Lettres. Scomparso nel 1990, è oggi considerato un classico e la sua opera è entrata nella 'Pléiade'. Tra i suoi libri tradotti in italiano: Età d’uomo (Mondadori, 1966), Africa nera. La creazione plastica (Feltrinelli, 1967), Carabattole (Einaudi, 1998), Specchio della tauromachia e altri scritti sulla corrida (Bollati Boringhieri, 1999), L’occhio dell’etnografo. Razza e civiltà e altri scritti 1929-1968 (Bollati Boringhieri, 2005).
Corrado Levi si è laureato con Carlo Mollino ed è stato assistente universitario di Franco Albini. Architetto, artista e scrittore, vive e lavora tra Milano e Marrakech. Ha insegnato per molti anni al Politecnico di Milano ed espone regolarmente i propri lavori in Italia e all’estero, in particolare a New York.
Armin Linke vive e lavora tra Milano e Berlino. La sua pratica lavorativa tra fotografia e video combina una gamma di tecnologie all’avanguardia nell’elaborazione di immagini con l’obiettivo di confondere la distinzione tra finzione e realtà. Le sue opere sono state esposte nei principali musei del mondo, tra cui il MAXXI e il Centre Pompidou e il PAC di Milano, oltre ad aver partecipato alla 15ª Biennale di Architettura di Venezia (2016).
Andrea Lissoni è direttore artistico dellʼHaus der Kunst, Monaco, ex Senior Curator di International Art (Film) alla Tate Modern, Londra. Alla Tate Modern ha lanciato un programma cinematografico annuale concepito come una mostra. Ha inoltre curato lʼimportante personale di Joan Jonas (2018), la Turbine Hall di Philippe Parreno (2016) e il programma dal vivo per lʼinaugurazione dellʼestensione della Tate (2016). Nel 2018 ha co-curato The Sound of Screens Imploding, Biennale de l’Image en Mouvement, Ginevra/Torino. Nel 2012 ha co-fondato Vdrome, un cinema online per artisti e registi. È stato curatore presso HangarBicocca, Milano (2009–2013) e co-direttore del festival internazionale Netmage a Bologna.
Federico Lodoli vive e lavora a Parigi. È ricercatore in filosofia presso l’Ecole des hautes études en sciences sociales. Dal 2006 realizza documentari e reportage per la RAI. Nel 2012 ha pubblicato per la casa editrice Ombre Corte il saggio filosofico Spinoza e Nietzsche. Della potenza e le sue determinazioni. Nel 2015 insieme a Carlo Gabriele Tribbioli realizza il documentario Frammento 53.
Laureato in filosofia con una tesi in filosofia del linguaggio su Furio Jesi e la cultura di destra. Collabora con numerose riviste culturali, è stato redattore online di «Nuovi Argomenti» e «Dude Magazine». È autore di La guerra dei meme (Effequ, 2017).
Michele Lombardelli (Cremona, 1968) è artista visivo, musicista, editore. I suoi libri d’artista sono stati esposti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, alla Casa del Mantegna di Mantova, al Musée Cantonal Des Beaux Arts di Losanna, al Museo MA*GA di Gallarate, alla Triennale di Milano. Con il poeta Paul Vangelisti, dirige la collana Magra Books dedicata alla poesia californiana.
Francesco Longo è giornalista e autore del libro Il mare di pietra. Eolie o i 7 luoghi dello spirito (2009) e di Avatar (2008). Collabora con “La lettura del Corriere della Sera” e “Europa”.
Nato nel 1981, Luca Lo Pinto è direttore artistico di MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma. Dal 2014 al 2019 è stato curatore alla Kunsthalle di Vienna. È co-fondatore della rivista e casa editrice NERO. Alla Kunsthalle Wien ha organizzato le personali di Nathalie Du Pasquier, Camille Henrot, Olaf Nicolai, Pierre Bismuth, Babette Mangolte, Charlemagne Palestine e le collettive Time is Thirsty, Publishing as an artistic toolbox 1989-2017, More than just words, Individual Stories e Function Follows Vision, Vision Follows Reality. Tra le altre mostre da lui curate si segnalano Luca Vitone – Io, Luca (PAC); XVI Quadriennale d'Arte (Palazzo delle Esposizioni); Le Regole del gioco (Fondazione Achille Castiglioni); Trapped in the Closet (FRAC Champagne Ardenne); Antigrazioso (Palais de Toyko); Luigi Ontani-AnderSennoSogno (Museo H.C. Andersen); D’après Giorgio (Fondazione De Chirico); Conversation Pieces (Mario Praz Museum). I suoi scritti sono apparsi su numerosi cataloghi e riviste internazionali. Si è occupato della redazione di libri di artisti, quali Olaf Nicolai, Babette Mangolte, Luigi Ontani, Emilio Prini, Alexandre Singh e Mario Garcia Torres. Nel 2012 ha curato la pubblicazione Documenta 1955-2012. Nel 2014 ha ideato un progetto editoriale concepito come una time capsule intitolato 2014.
Claudia Losi studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si laurea in Letteratura e Lingue straniere all’Università di Bologna. Tra le numerose esposizioni in Italia e all’estero: W.Women in Italian Design, Triennale Design Museum, Milano (2016); Concha de Amor, Livorno In Contemporanea; I can reach you, from one to many, Tenuta dello Scompiglio, Vorno-Lucca (2015); Women for life. Regina José Galindo-Claudia Losi, La Maréchalerie-centre d’art contemporain de l’énsa V, Versailles e Studio Orta Les Moulins, Boissy-le-Châtel; Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMbo, Bologna (2013); MAXXI, Roma (Una volta, all’improvviso…, 2012 e Spazio, 2010); Les Funérailles de la Baleine, installazione e performance con Vinicio Capossela, Viafarini-DOCVA, Milano (2011); SI Sindrome italiana, MAGASIN, Grenoble; Aware: Art Fashion Identify, Royal Academy of Arts, Londra (2010); Balena Project, IKON Gallery, Birmingham; Patterns of Identity, Stenersen Museum, Oslo; La Coda della Balena 1995-2008, Museo Marino Marini, Firenze (2008). Natura e scienza sono le sue fonti di ispirazione, così come la storia e l’antropologia. La sua ricerca si focalizza sulle esperienze di conoscenza, come le relazioni tra umano e natura, viaggio ed esplorazione. Losi esplora il concetto di racconto attraverso l’arte e la scrittura, impiegando il suo lavoro per collegare e favorire la nascita di nuove relazioni nelle comunità umane.
Earl Lovelace è un pluripremiato scrittore, giornalista e drammaturgo trinidadiano. È noto soprattutto per il suo racconto descrittivo e drammatico della cultura appartenente al popolo di Trinidad e Tobago.
Yervant Gianikian (Merano, 1942) e Angela Ricci Lucchi (Lugo di Romagna, 1942). Dal 1975 la loro ricerca coniuga il filmmaking sperimentale con la teoria dell’archivio. Dopo gli iniziali “film profumati”, il loro interesse si focalizza sul found-footage relativo alle vicende più drammatiche della storia recente. Attraverso la “camera analitica” questi materiali vengono ri-filmati, colorati, rallentati fino a costituire opere filmiche che danno allo spettatore un nuovo accesso alle immagini del passato. Hanno presentato le loro opere in numerosi festival internazionali ed esposto nei musei tra cui MoMA, New York; Jeu de Paume, Parigi; Tate Modern, Londra; Hangar Bicocca, Milano. Hanno partecipato alla Biennale di Venezia (49., a cura di Harald Szeemann; 55., a cura di Massimiliano Gioni; 56., Padiglione Armeno, Leone d’Oro). Nel 2017 partecipano a dOCUMENTA 14 Kassel/Atene.
Marco Lupo è nato a Heidelberg e vive a Torino. Fa parte del collettivo di scrittori TerraNullius. Nel 2019 vince il Premio Campiello Opera Prima con il libro Hamburg, uscito per il Saggiatore.
Serena Maffioletti è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana presso l’Università IUAV di Venezia, dove insegna dal 1992. In questo ateneo svolge attività di direzione didattica e scientifica: dal 2012 è Coordinatrice scientifica dell’Archivio Progetti, struttura di conservazione e ricerca del patrimonio progettuale del novecento italiano. È autrice di numerosi progetti professionali, di concorso e ricerca universitaria, i cui principali temi sono: il rapporto con i luoghi e le tradizioni del Moderno; il progetto contemporaneo e il patrimonio antico; l’architettura dei paesaggi infrastrutturali; la ricostruzione delle città nei paesi ex-socialisti.Tra gli studi – documentati in mostre, pubblicazioni e convegni – ricorrenti sono quelli dedicati ai Maestri del novecento italiano: Aldo Rossi, Luca Meda, Costantino Dardi, Giuseppe Samonà, Giancarlo De Carlo, Giulio Minoletti, Carlo Scarpa e altri. Dedica costanti studi all’opera dei BBPR in mostre, convegni e pubblicazioni.
È scrittore, traduttore e professore ordinario di Letteratura francese all’Università Roma Tre. Ha pubblicato sei libri di poesie raccolti nel volume Le cavie (Einaudi, 2018), il pamphlet in versi Il commissario Magrelli (Einaudi, 2018) e un ciclo di quattro testi in prosa concluso con Geologia di un padre (Einaudi, 2013). Tra i suoi studi, Profilo del Dada (Laterza, 2019). È autore di Millennium poetry. Viaggio sentimentale nella poesia italiana (Mulino, 2015), Che cos’è la poesia? (Giunti 2013), Magica e velenosa. Scrittori stranieri a Roma (Laterza, 2010), Il Sessantotto realizzato da Mediaset (Einaudi, 2011) e Sopruso: istruzioni per l’uso (Einaudi, 2019). Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana.
Carlo Maiolini è un artista, pittore e designer francese.
Charlotte Malterre-Barthes is an architect, urban designer, and Assistant Professor of Architectural and Urban Design at the Swiss Federal Institute of Technology Lausanne (EPFL), where she leads the laboratory RIOT. Most recently Assistant Professor of Urban Design at the Harvard Graduate School of Design where she taught studios and seminars, she launched in 2021 the initiative 'A Global Moratorium on New Construction' interrogating current protocols of development and urging for a profound reform of planning disciplines to face the climate and social emergency.
Enzo Mari è un designer, grafico, illustratore e artista italiano. La sua opera spazia dal design alla pittura, dalla grafica all’allestimento. È stato docente e attivista politico. I suoi lavori sono esposti alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, allo Schloss Charlottenburg di Berlino, al MIC di Faenza, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, al MoMA di New York. Ha ricevuto il Compasso d’Oro nel 1986, riconoscimento che aveva già ottenuto nel 1967 e nel 1979, e l’International Design Center prize nel 1987 a New York. Nel 2008 la GAM di Torino gli ha dedicato una personale retrospettiva. Fra i suoi scritti recenti si segnalano: Progetto e passione (2001), La valigia senza manico (2004) e 25 modi per piantare un chiodo (2011). Nel 2020 è prevista una grande retrospettiva alla Triennale di Milano.
Michele Mari (Milano, 1955) è scrittore, poeta, filologo e traduttore. Ha insegnato Letteratura Italiana all’Università Statale di Milano fino all’anno accademico 2019–2020. I suoi testi sono caratterizzati da una matrice autobiografica, e spesso ricorre all’utilizzo della verità storica intrecciata con l’invenzione fantastica. Per Humboldt Books ha pubblicato in collaborazione con Gianfranco Baruchello Sogni (2017). È considerato uno dei massimi scrittori italiani.
Antonio Marras è uno stilista italiano. È stato direttore artistico del marchio della maison francese Kenzo.
fotografa, si laurea in Architettura presso l’Università IUAV di Venezia, dove studia fotografia con Guido Guidi. Il suo lavoro è stato esposto in Italia presso la Triennale di Milano, il MAXXI e il MACRO di Roma, la Biennale di Architettura di Venezia, la Fondazione Forma per la Fotografia e Viasaterna Arte Contemporanea, Milano, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, Reggio Emilia, la Fondazione Francesco Fabbri, Treviso; all’estero presso Die Photograpische Sammlung/ SK Stiftung Kultur, Colonia, la Galerie f5.6, Monaco, l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, l’Istituto internazionale di Architettura i2A, Lugano e Breadfield, Malmö.
Chus Martinez è curatrice e storica dell’arte. Attualmente è a capo dell’Institute of Art di FHNW Academy of Arts and Design (Basilea, Svizzera). È stata capo di dipartimento per dOCUMENTA (13). Nel 2005 ha curato il Padiglione Cipriota alla 51ª Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia.
Giovanni Battista Martini, architetto, si occupa degli archivi di Florence Henri, di Lisetta Carmi e dell’opera fotografica di César Domela. Collabora come curatore con diversi musei e istituzioni.
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, oggi vive e lavora ora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, GAM e Fondazione Sandretto Rebaudengo a Torino, MACRO e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca, PAC e Triennale a Milano. Ha partecipato a festival del cinema internazionali quali il Festival del film Locarno, VIPER Basel, Transmediale Berlin, Torino Film Festival, e alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Francesco Marullo è architetto ed educatore. Ha conseguito un dottorato in Storia e Teoria dellʼArchitettura presso la TU Delft. Membro fondatore del gruppo di ricerca The City as a Project, il suo lavoro si concentra sui rapporti tra architettura, lavoro e spazio di produzione. Marullo è attualmente assistant professor presso la UIC School of Architecture di Chicago e ha insegnato alla TU Delft, al Berlage Center e alla Rotterdam Architecture Academy, mentre collaborava con lʼOffice for Metropolitan Architecture, il dipartimento Urban Planning della RomaTre University e DOGMA architects. La sua ricerca è stata presentata in numerose pubblicazioni di architettura (Log, Volume, OASE, San Rocco, Flatout) e mostre internazionali come la Biennale di Venezia, la Triennale di Oslo e la Triennale di Lisbona. È co-autore di The Architecture of Logistics (Footprint, TU Delft 2018), di Tehran: Life Within Walls (Hatje Cantz, 2018), e ha contribuito inoltre ai recenti volumi Into the Wide Open (dpr-barcelona, 2017), Counter-Signals (Other Forms, 2018), e Work, Body, Leisure (Hatje Cantz, 2018).
Gloria Maso è un’artista franco-americana. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bordeaux e l’HEAD di Ginevra, sta completando i suoi studi al Cergy. La sua ricerca si svolge tra scrittura e letture pubbliche.
Gabriele Mastrigli è architetto e docente di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università di Camerino – Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno. Ha insegnato e tenuto seminari presso la Cornell University e il Berlage Institute. Collaborato con “il manifesto” e con molte riviste tra cui “Domus”, “Log” e “Lotus International”. Ha curato la raccolta di saggi di Rem Koolhaas, Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano (2006). Ha inoltre curato l’edizione ragionata degli scritti e dei disegni di Superstudio (Superstudio – Opere 1966-1978), oltre ad aver curato la mostra retrospettiva Superstudio 50 (Museo Maxxi, Roma 2016).
Ania Mauruschat è una giornalista indipendente, studiosa e artista radiofonica che vive in Svizzera e online. Con una formazione accademica in letteratura e studi sui media e una formazione professionale come editor, lavora dal 2002 nel campo della radio e dellʼarte radiofonica.
Jonas Mekas (Biržai, Lituania, 1922 – New York 2019), poeta, artista e regista, fondatore del New American Cinema Group e creatore dell’Anthology Film Archives. Il suo studio a New York è stato un punto di ritrovo per artisti e sperimentatori di ogni genere: Allen Ginsberg, Andy Warhol, John Lennon, i Velvet Underground e Salvador Dalí. La sua produzione cinematografica si contraddistingue per una natura documentativa e biografica. Durante la sua lunga vita ha realizzato circa 60 film, con uno stile diaristico, le cui immagini riportano momenti tranquilli e intimi di vita quotidiana.
Massimo Melotti è critico d’arte e sociologo; dagli anni Ottanta la sua ricerca verte sui processi creativi e sul rapporto tra arte, nuovi media e società. Dal 1990 è Consulente di Direzione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Tra le ultime mostre curate ricordiamo Michelangelo Pistoletto Opere, Cittadellarte (Biella) e Francesco Jodice – American Recordings (Castello di Rivoli). Tra le sue pubblicazioni più recenti L’età della finzione, arte e società tra realtà e estasi, con una prefazione di Marc Augé e Pistoletto Opere.
Curatore, direttore artistico di Arte Fiera Bologna e collaboratore di Artforum
Matteo Meschiari è un antropologo e scrittore italiano. Dal 2015 è professore associato all’Università di Palermo dove insegna Geografia e Antropologia della comunicazione.
Han Meyer ha studiato design urbano alla TU Delft e successivamente ha lavorato nel Dipartimento di Physical Planning and Urban Renewal di Rotterdam per la riqualificazione dei quartieri residenziali e delle banchine all’interno della città. Lavora alla TU Delft dal 1990, ottenendo il dottorato con la sua tesi “De stad en de haven” (La città e il porto) nel 1997. È diventato professore di Urban Design – Theory & Methods nel 2001. La sua ricerca si concentra su due argomenti in particolare: il programma “Delta Urbanism” esplora infatti le nuove relazioni tra ingegneria e design urbano, mentre “De kern van de stedenbouw in het perspectief van de 21e eeuw” (Essential Urban Design nella prospettiva del ventunesimo secolo) ha prodotto una serie di libri in quattro volumi. Lʼattuale ricerca di Meyer si concentra sulle sfide future che riguardano le regioni del delta e la trasformazione delle zone portuali, da New Orleans a Buenos Aires fino al fiume delle Perle in Cina. La sua pubblicazione più recente in questo campo è The State of the Delta: Engineering, Urban Development, and Nation Building in The Netherlands (Vantilt, 2017).
Pierre Michelon è un artista francese che lavora tra Lione e Nantes. Come un attento esploratore Michelon si addentra nei territori dimenticati dalla società, concentrandosi sulla ricerca storica e in particolare sulla storia coloniale attraverso differenti media: scritti, film, installazioni e performance. Nel 2015 ha presentato la sua ricerca a Torino presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con la mostra Parole e Angurie.
Markus Miessen (1978) is an architect, spatial designer, consultant and writer. Miessen studied at Glasgow School of Art (BArch), graduated from the Architectural Association in London with Honours (AADiplHons) and received a Master in Research degree from the London Consortium (MRes). He is a Full Professor in Design at the Academy of Design (HDK), University of Gothenburg, Sweden. At Studio Miessen, he oversees all projects as principle architect and director.
Nino Migliori è il decano dei fotografi italiani. Inizia a muoversi nel campo fotografico nel 1948, oscillando tra la fotografia realista (Gente dell’Emilia, Gente del Sud, Gente del Nord) e la sperimentazione di nuovi materiali e linguaggi, complice il rapporto con coevi esponenti dell’arte contemporanea (Rotella, Vedova, Tancredi). Nel 1977 lo CSAC di Parma gli dedica la prima grande personale. Negli anni Ottanta utilizza la Polaroid come strumento di ricerca, mentre nel decennio successivo si avvicina al digitale. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni internazionali pubbliche e private, fra le quali: MAMbo, Bologna; GAM, Torino; CSAC, Parma; Centro Pecci, Prato; Galleria d’Arte Moderna, Roma; Calcografia Nazionale, Roma; MNAC, Barcellona; Bibliothèque nationale de France, Parigi; Museum of Fine Arts, Boston; Musée Réattu, Arles, SFMoMA, San Francisco. Nel 2016 costituisce la Fondazione Nino Migliori a Bologna. È ancora oggi in attività.
Bernard Millet è un conservatore del patrimonio presso il Museo di Marsiglia. Ha organizzato numerose esposizioni al Centre de la Vieille Charité e al Museo Cantini di Marsiglia. Nel 2000 ha fondato con Hubert Nyssen, Thierry Fabre, Bruno Etienne, Jean Claude Izzo e Emile Temime la rivista “La Pensée de midi”.
Filippo Minelli (Brescia, 1983) è un artista contemporaneo che lavora a livello internazionale analizzando il paesaggio, la politica e la comunicazione. Nel 2011 Minelli inizia un'indagine metodicamente sulla sua terra d'origine, avviando un processo performativo e partecipativo chiamato "Padania Classics", confluito nel 2015 nel volume "Atlante dei Classici Padani".
Abdullah Miniawy is an Egyptian writer, chanter, composer and actor, whose artistic work is an expression of religion, revolution and freedom. During the Arab Spring, he became a political figure of resistance after his poetry spread through Al Yarmouk (a refugee camp in Syria) as well as Tunisia and other countries. In 2017 he was forced to leave Egypt by the oppressive al-Sisi regime. In 2021 he was chosen by the European parliament in Strasbourg as one of three change-makers based in the Schengen area to present a French-Egyptian artist perspective on today’s crucial challenges at the European Youth Event, and was invited as one of thirty different speakers to the European summit ‘Europe takes part!’
Rebecca Moccia (Napoli,1992) è un’artista la cui pratica transdisciplinare esplora la materialità degli stati percettivi ed emotivi che possono emergere da specifiche caratteristiche dello spazio fisico e sociale. Le opere di Rebecca Moccia sono state esposte in istituzioni pubbliche e private tra cui: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), International Short Film Festival (Oberhausen), Fondazione ICA (Milano), Jupiter Woods (Londra), Mazzoleni (Londra-Torino), Istituto Italiano di Cultura (Bruxelles), Fondazione Morra Greco (Napoli), Museo del Novecento (Firenze), MACRO (Roma), Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova), ENSBA (Lione), Academiae Youth Art Biennale (Brixen). Nel 2021 è vincitrice della borsa di ricerca internazionale promossa dal Ministero della Cultura (DGCC) nell'ambito del programma Italian Council X per il progetto “Ministry of Loneliness”, una collaborazione con Magazzino Italian Art (New York), Outset England (Londra), Nanzan University (Nagoya). Rebecca Moccia è co-fondatrice di AWI – Art Workers Italia.
Carlo Mollino (1905‒1973) è stata una figura leggendaria dell’architettura italiana del Novecento. Alla professione e all’insegnamento universitario ha unito le competenze di designer, fotografo, pilota e sciatore. Un personaggio eccentrico che ha firmato capolavori dell’architettura del Novecento a Torino, la sua città. Sono noti in particolare la sede dell’Associazione Equestre (1937), l’Auditorium della RAI (1952) e il Teatro Regio (1965). Appassionato fotografo e autore di volumi di tecnica e teoria fotografica, dopo la morte sono stati resi noti alcuni filoni ‘privati’ come le Polaroid con soggetti erotici o le sperimentazioni in camera oscura.
Antonio Monda è uno scrittore e docente italiano. Insegna presso il Film and Television Department della New York University e collabora con varie testate giornalistiche tra cui “La Repubblica”, “Vogue” e "RAI News 24".
Jonathan Monk è un artista inglese. Laureato al Leicester Polytechnic (1989) e specializzato alla Glasgow School of Art (1991). Tra le sue personali: Kunsthaus Baselland, Muttenz, Svizzera (2016); MACRO, Roma, Italia (2015); IMMA – Irish Museum of Modern Art, Dublino, Irlanda (2014); CAC – Centro De Arte Contemporáneo Málaga, Spagna (2013); Kunstraum Dornbirn, Austria (2013); Palais de Tokyo e Musee d’Art Moderne, Parigi, Francia (2008); Kunstverein Hannover, Hannover, Germania (2006); Institute of Contemporary Art, Londra, UK (2005) e Museum Kunstpalast, Düsseldorf, Germania (2003). Il suo lavoro è stato incluso in molte collettive, tra cui Whitney Biennial (2006), 50ª e 53ª Biennale di Venezia (2003, 2009), 2ª Berlin Biennale (2001), 6ª Taipei Biennial (2000). Nel 2012 ha vinto il Prix du Quartier Des Bains, Ginevra.
Paolo Monti (1908–1982) è tra i più importanti fotografi italiani del Novecento. Si appassiona alla fotografia sin da giovane e, a Venezia, dove si era trasferito per lavoro nel dopoguerra – come dirigente d’industria – fonda nel 1948 il Circolo fotografico “La Gondola”, artefice nell’Italia del dopoguerra di un profondo rinnovamento del linguaggio fotografico italiano, sempre più attento al contesto internazionale. Dal 1953 si trasferisce a Milano dove abbraccia definitivamente la professione di fotografo e lavora per le Triennali, per gli studi di architettura (BBPR, Gio Ponti, Albini, Scarpa), per i Musei (Castello Sforzesco), per l’editoria (Garzanti, Einaudi), per gli artisti (Baj, Crippa, Dova, Fontana, Capogrossi, Pomodoro). Si dedica poi alla documentazione del paesaggio, delle architetture, dei beni storico artistici, affiancando all’intensa attività professionale, anche critica e di curatela, una significativa produzione sperimentale (fotogrammi, chimigrammi, fotografie a colori), in dialogo con la più significativa produzione artistica contemporanea.
Jordan Muckpah è un cantante e cantautore che vive ad Arctic Bay, Nunavut, Canada.
Ugo Mulas (1928-1973) è considerato il più importante fotografo italiano del dopoguerra. Dopo le prime prove nella Milano ‘mitica’ del bar Jamaica, diviene uno dei più importante fotoreporter italiani, nonché un innovatore della fotografia ‘industriale’. La sua fama è però legata alla collaborazione con le avanguardie artistiche degli anni Sessanta e Settanta di cui diviene un fiancheggiatore e un interprete. Le ‘verifiche’ degli ultimi anni, una personale rilettura della storia della fotografia, chiudono una breve e operosissima vita.
Autore, artista, e membro del livecode.nyc collective.
Paola Nicolin è storica dell’arte contemporanea e curatrice. Insegna storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Università Bocconi di Milano. Scrive per “Artforum”, è stata art editor di “Abitare” (2006/2011) ed è autrice di numerose pubblicazioni, tra cui She. La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci (Johan&Levi, 2014); Alberto Garutti. Didascalia (Mousse/Koenig, 2012, a cura di, con Hans Ulrich Obrist); Castelli di Carte. La XIV Triennale di Milano (2011, Quodlibet); Being Cattelan (Abitare-RSC, 2011); Palais de Tokyo. Sito di creazione contemporanea (Postmediabooks, 2006).
Studio di design con sede a Columbus, Ohio, fondato da Ashley Bigham e Erik Herrmann.
Luigi Ontani è pittore e scultore, lavora da decenni sui temi del mito, della maschera e del simbolo in forme diverse. Uno degli aspetti più leggendari – e meno documentati – della sua attività è il lavoro che svolge a Bali, dove risiede per alcuni mesi all’anno. Esponente della body art, a partire dagli anni Settanta ha intrapreso un’impegnata ricerca artistica, sperimentando le più svariate tecniche (fotografia, pittura, scultura su diversi materiali) e usando il proprio corpo per indagare l’ambiguità e la complessità della natura umana. Tra le opere, la celebre serie dei cosiddetti tableaux vivants, in cui si presentava nel doppio ruolo di autore e modello. La sua opera è stata presentata in importanti rassegne nazionali e internazionali e in numerose personali: Galleria d’arte moderna, Bologna (1990); Francoforte, Frankfurter Kunstverein (1996); Acquario Romano , Roma (2000); PS1 Contemporary Art Center, New York (2001); Museo internazionale delle ceramiche Faenza (2006); Galleria Lorcan O’Neill, Roma (2007-08); Museo di Capodimonte, Napoli (2010); Kunsthalle, Berna (2012); Museo Hendrik Christian Andersen, Roma (2014); Ontani ha inoltre partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia (1978, 1986 e 1995).
Leoluca Orlando è un politico e avvocato italiano, sindaco di Palermo dal 2012.
Paolo Ossola è un neuroscienziato e psichiatra specializzato in Anedonia e cognizione nei disturbi psichiatrici.
nato a Bari, studia Architettura a Milano e Lisbona. Il suo lavoro è stato presentato nell’ambito di numerosi festival e rassegne internazionali ad Amman, Arles, Berlino, Dallas, Innsbruck, Holon e San Paolo. Ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia (2014) e alla prima Biennale del Design di Istanbul Adhocracy (2012). È fondatore della casa editrice indipendente Planar Books.
Francesco Pacifico è nato a Roma nel 1977. È autore di romanzi e racconti: Storia della mia purezza (Farrar, Straus and Giroux, 2013), Class (Melville House Books, 2017: New York Times Top Books 2017) e Le donne amate (Farrar, Straus and Giroux, in uscita nel 2021). Il suo lavoro è apparso su n+1, McSweeneyʼs e The White Review, tra le altre pubblicazioni.
Alvise Pagnacco lavora su diverse scale di progettazione urbana e architettonica. Nel 2015 ha collaborato con lo Studio Paola Viganò al nuovo piano regolatore per il porto di Venezia. Ha partecipato a numerose mostre e workshop, come “Grand Paris” alla Cité de lʼArchitecture et du Patrimoine (2009), “Urbs in horto” (2014) e “Horizontal Metropolis” (2015). Con il suo studio, o.2012, ha coordinato il nuovo documento del piano strutturale per la città di Zagabria nel 2016, curando la progettazione del parco lineare Črnomerec. Dal 2017 è architetto per il padiglione del Lussemburgo alla Biennale di Venezia e dal 2015 insegna al Master europeo in Urbanistica (EMU) allʼUniversità IUAV di Venezia.
Francesco Paleari (Milano, 1992) è un autore che lavora con la fotografia. Si interessa di editoria fotografica dedicandosi a progetti di ricerca, autoriali e collaborativi, in ambito architettura, urbanistica e paesaggio. A partire dal 2019 è docente presso il Master in Photography dell’Università Iuav di Venezia. Vive e lavora a Milano.
Christodoulos Panayiotou (Cipro, 1978. Vive e lavora a Limassol, Cipro, e Parigi). Tra le mostre personali si ricordano quelle presso Casa Luis Barragán, Città del Messico (2017); Padiglione di Cipro, 56. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia (2015); Moderna Museet, Stoccolma (2013), Museum of Contemporary Art, St. Louis (2012); Kunsthalle Zurich, Zurigo (2010). Il suo lavoro è stato esposto in numerose manifestazioni internazionali d’arte contemporanea, quali: 14e Biennale de Lyon (2017); Sharjah Biennial 13 (2017); Berlin Biennale 8 (2014); dOCUMENTA (13), Kassel (2012); Liverpool Biennial (2012).
Silvia Paoli, storica dell’arte e della fotografia, è Conservatore dei beni culturali e responsabile del Civico Archivio Fotografico di Milano dal 2001. Si occupa di storia della fotografia dal 1989, con particolare riguardo al rapporto con le arti visive, alla rappresentazione dell’arte, dell’architettura e del paesaggio. Ha curato mostre e pubblicazioni e ha insegnato storia della fotografia presso l’Università IUAV di Venezia, la Fondazione Fotografia di Modena (2011–13) e l’Università degli Studi di Milano (2013–19). Fa parte del Consiglio Direttivo della SISF (Società italiana per lo studio della fotografia), del comitato di redazione della rivista “RSF. Rivista di studi di fotografia” (peer reviewed journal) ed è Presidente dell’associazione Rete Fotografia (www.retefotografia.it). Tra le ultime pubblicazioni si segnalano: La fotografia, soprattutto. Italo Zannier in conversazione con Silvia Paoli (Mimesis, 2019); S. Paoli (a cura di), Cesare Colombo. Fotografie/Photographs. 1952–2012 (Silvana Editoriale, 2020).
Graziano Papa è stato presidente di Pro Natura Ticino (ex Lega Svizzera per la Protezione della natura) dal 1970 al 2001 e amico di Schick.
Leonardo Passarelli è uno storico dell’arte e giornalista italiano. Ha insegnato Teoria e tecniche della comunicazione visiva presso il Master in comunicazione dell’Università del Sacro Cuore; nello stesso periodo, ha tenuto a contratto il corso di Storia dell’arte contemporanea all’Università della Calabria di Cosenza.
Federico Patellani (1911 – 1977) è stato un fotografo italiano. Puntuale testimone della realtà italiana grazie a servizi come Italia Magica, ha realizzato molti reportage di guerra, tra cui la serie memorabile d’immagini di Milano bombardata nel 1943 e gli scatti russi sul fronte orientale. Dal 1939 comincia quella che sarà una lunga collaborazione con “Tempo”, il settimanale di Alberto Mondadori, creando i ‘fototesti’: ampi servizi fotografici corredati da lunghe didascalie scritte dallo stesso Patellani. Il suo legame con il cinema comincia con la produzione del film Piccolo mondo antico di Mario Soldati, e continua nel 1953 come assistente alla regia di Alberto Lattuada per La Lupa. Dalle antiche università europee agli Stati africani di recente indipendenza, dal Sud America alle isole dei Mari del Sud, Patellani ha fatto più volte il giro del mondo per i suoi servizi di impronta nettamente giornalistica, che concedono pochissimo al folklore, pubblicati su “Epoca”, “La Domenica del Corriere”, “Successo”, “Storia Illustrata”, “Atlante”, “Tempo” e numerose riviste internazionali.
Matteo Pavesi è il direttore generale della Fondazione Cineteca Italiana con cui ha iniziato a collaborare nel 1994 occupandosi del Museo del Cinema. Dal 1999 gestisce la sala proiezioni di Spazio Oberdan. Ha partecipato alla stesura del volume Un secolo di cinema a Milano (1996).
Francesco Pecoraro (1945), architetto e urbanista, è uno dei più apprezzati scrittori italiani. Tra i suoi romanzi La vita in tempo di pace (2013) e Lo stradone (2019), entrambi pubblicati da Ponte alle Grazie.
Nicola Pellegrini è un artista nato a Milano nel 1962 e residente a Berlino. Ha studiato architettura presso l’Architectural Association a Londra. Dal 2002 collabora stabilmente con Ottonella Mocellin assieme a cui dal 2009 insegna Performance Art all’Accademia Carrara di Bergamo. Centrata sul tema dell’identità, la ricerca di Pellegrini si interroga sulla natura conflittuale ed emotiva delle relazioni interpersonali. Attraverso l’uso di video, fotografia, installazione e performance, la sua produzione artistica indaga il confine tra narrazione e identità, memoria e storia, personale e collettivo, biografia e autobiografia. Ha partecipato e co-curato numerosi progetti collettivi tra cui ARC Group di Londra (1988–1991), FA+ di Stoccolma (1994–1998), Oreste (1997–1999) e Autoprogettazione (2020) ispirato al lavoro di Enzo Mari. Dal 2019 è direttore artistico della Galleria Milano. Il suo lavoro è rappresentato in Italia dalla Galleria Lia Rumma.
Enrico Peressutti (1908–76) cresce tra Italia e Romania. Nel 1932, dopo la laurea al Politecnico di Milano si associa con i compagni di corso G.L. Banfi, L. Barbiano di Belgiojoso ed E.N. Rogers per formare i BBPR, uno studio di architettura che già negli anni Trenta allaccia rapporti con gli esponenti del Movimento Moderno. Durante la Seconda guerra mondiale Peressutti è sul fronte russo, poi aderisce come i compagni alla Resistenza. Banfi e Belgiojoso conoscono l’esperienza dei campi di concentramento in Austria; Rogers, di origine ebraica, si rifugia in Svizzera. Banfi non tornerà dal lager ma i compagni conservano il suo nome nell’acronimo dello studio. Peressutti affianca all’attività professionale diverse esperienze di insegnamento in Italia e all’estero. Alla sua attività di fotografo è dedicato il volume Enrico Peressutti, Fotografie mediterranee, a cura di Serena Maffioletti (Il Poligrafo, 2010).
Curatrice e critica d'arte, Cristiana Perrella è direttrice del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Diego Perrone vive e lavora a Milano. Mostre personali: Galleria Massimo De Carlo, Londra, UK (2014), Museion, Bolzano, Italia (2013), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Italia (2005). Mostre collettive: Triennale di Milano, Milano, Italia (2015), Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino, Italia (2014), 53ª Esposizione Internazionale d’arte La Biennale di Venezia, Venezia, Italia (2013), Museum of Contemporary Art, Chicago, USA (2009-2010), Kunstalle zu Kiel, Kiel, Germania (2009), Palazzo Grassi, Venezia, Italia (2008) Malmö Art Museum, Malmö, Svezia (2008), Whitechapel Gallery, Londra, UK (2008), New Museum, New York, USA (2008), Solomon R. Guggenheim Museum, New York, USA (2007), Museo Cantonale d’Arte, Lugano, Svizzera (2006), Centre Georges Pompidou, Parigi, Francia (2004), 50ª Esposizione Internazionale d’arte La Biennale di Venezia, Venezia, Italia (2003), 4˚ Biennale di Berlino, Berlino, Germania (2006), 1˚ Biennale di Mosca, Mosca, Russia (2005), 11˚ Triennale India, Lalit Kala Akademi, New Delhi, India (2005), Manifesta 3, Lubiana, Slovenia (2000).
DJ Pery, aka Pierangelo Mulazzani, started his career as a DJ in 1979 at the Discoteca New York in Miramare, on the Italian Adriatic coast. In 1980 he opened the Melody Mecca in Rimini – a temple for the ‘afro’ scene – and played there as the resident DJ for twenty years until the closure of the club in 2000. In his sets, Pery mixes disco, funk, sitar music, Brasilian MPB, afrobeat with many other influences and sounds.
Architetto, artista e critico, professore di Storia dell’Architettura Contemporanea all’Università di Firenze e di Progettazione alla California State University, Gianni Pettena appartiene al nucleo originario – insieme a Archizoom, Superstudio e UFO – dell’architettura radicale italiana. Pur non rinnegando la propria formazione di architetto, era convinto della necessità di ripensare il significato della disciplina, come d’altra parte gli altri ‘radicali’, usando i linguaggi della ricerca ‘spaziale’ della conceptual art e della land art americana, anziché quelli tradizionali della progettazione architettonica. Questa tendenza emerge dalla pubblicazione L’anarchitetto e dalla performance-dichiarazione Io sono la spia. Come critico e storico dell’architettura ha riproposto le tematiche del ‘radicale’ nella mostra Radicals. Architettura e Design 1960-1975 alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia nel 1996 e nelle mostre Archipelago (1999) e Radical Design (2004). Ha scritto di funk architecture, del ‘radicale’, della ricerca ‘spaziale’ dell’arte, di design e di architettura.
Isabella Pezzini è docente di Semiotica presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma.
Susan Philipsz, vincitrice nel 2010 del prestigioso Turner Prize, ha partecipato nel 2007 allo Skulptur Projekte Muenster, nel 2012 a documenta13, Kassel e nel 2015 alla 14ª Biennale di Istanbul. L’artista si è distinta nel panorama internazionale per la precisione con la quale ha concepito ogni singola opera, unica nel suo genere e preceduta da un’accurata analisi della storia del luogo, della sua memoria e delle sue tradizioni tradotte in architetture immateriali, che avvolgono lo spettatore in un ambiente introspettivo. Una narrativa universale, elaborata attraverso la riproduzione di melodie che alludono al tema della perdita, del ritorno e della speranza si salda così al genius loci, costruendo uno story-telling individuale.
Cloe Piccoli è critico dʼarte e curatore, docente titolare della cattedra di Arte Contemporanea allʼAccademia di Belle Arti di Brera di Milano e contributor delle pagine culturali del quotidiano “La Repubblica”. È direttrice artistica di progetti dʼarte contemporanea tra cui le installazioni site-specific per Piazza Duomo a Milano di Paola Pivi (2017) e John Armleder (2015). Ha curato mostre e progetti tra arte e architettura al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma; al PAC Padiglione dʼArte Contemporanea, Milano; al Museo del Novecento, Milano; alla Triennale, Milano. Ha scritto per “D – La Republica”, “LʼEspresso”, “Domus”, “Abitare”, “Flash Art” e “Surface”. Ha pubblicato con Baldini e Castoldi, Electa e Mousse.
Tommaso Pietropolli collabora dal 2015 con lo studio Paola Viganò, lavorando alla stesura del nuovo piano regolatore per il porto di Venezia. Dal 2014 è assistente alla didattica presso lʼUniversità IUAV di Venezia e allʼÉcole Polytechnique Fédérale di Losanna, dove ha recentemente iniziato un dottorato in pianificazione urbana sotto la direzione di Paola Viganò.
Tommaso Pincio è uno scrittore italiano. Nel 2015 ha vinto il primo premio degli editori indipendenti SINBAD con il libro Panorama.
Joanna Piotrowska è un’artista visiva che vive e lavora a Londra. Alcune tra le sue mostre passate e prossime includono: Being: New Photography 2018, MoMA, New York, USA (Marzo 2018); LASALLE, Singapore (Novembre 2017); GAUDIOPOLIS, Off-Biennale, Budapest, Hungary (Settembre 2017); Art Basel, con Galleria Dawid Radziszewski, Basilea, Svizzera (Giugno 2017); These Rotten Words, Chapter Arts Centre Gallery, Cardiff, UK (Marzo – Giugno 2017); Room, Sadie Coles, Londra, UK e Mead Gallery, Warwick Arts Centre, Coventry, UK (Maggio – Giugno 2017); Give Me Yesterday, Fondazione Prada, Milano, Italia (Dicembre 2016 – Aprile 2017); Frantic, Galleria Madragoa, Lisbona, Portogallo (Settembre 2016); Hester, Southard Reid, Londra, UK (Febbraio 2015); Jerwood/Photoworks Awards Exhibition, Jerwood Space, Londra, UK (Novembre – Dicembre 2015); s.w.a.l.k, Project Space, Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland, UK (Settembre – Gennaio 2015); What’s love has to do with it, Project Space, Hayward Gallery, London, UK (Luglio – Settembre 2014); Bloomberg New Contemporaries, Institute of Contemporary Arts, Londra, UK e Spike Island, Bristol, UK (Settembre – Novembre 2013); Family Politics, Jerwood Space, Londra, UK (Novembre – Dicembre 2013). Ha pubblicato Frowst (Mack, 2014).
architetto, è ricercatore e docente di Architettura del paesaggio presso il Politecnico di Milano. Dal 2004 al 2007 è stato editor della rivista «Domus» e fino al 2014 inviato speciale di «Abitare». Ha tenuto conferenze in diverse università europee, asiatiche e americane, pubblicando libri e articoli su paesaggio, architettura e progettazione urbanistica.
Lisa Ponti (1922–2019) è stata un’artista, editor, critica e scrittrice. La sua figura ha attraversato vari momenti del Novecento, collaborando con artisti di generazioni diverse da Giorgio De Chirico a Enrico Castellani. Laureata in filosofia, collabora con il padre Gio in diversi contesti come la realizzazione degli affreschi a Palazzo del Bo a Padova, la redazione della rivista Stile (1941–1946); è caporedattrice all’interno di Domus (1940–1979), curando poi nello specifico le pagine dedicate all’arte fino al 1986. Negli anni Quaranta pubblica rispettivamente il libro di poesie Gio Ponti agli amici (1941) e il libro di favole illustrato da Ettore Calvelli L’armadio magico (1946).
Andrea Fjordside Pontoppidan si è laureata in Letteratura comparata all'Università di Copenaghen. È scrittrice, redattrice ed editrice presso il Laboratory for Aesthetics e Ecology.
Bas Princen è un artista e fotografo che vive e lavora a Rotterdam e a Zurigo. Ha studiato disegno industriale alla Design Academy a Eindhoven, Olanda, e architettura al Berlage Institute a Rotterdam. Da allora, grazie alla fotografia, il suo lavoro si è concentrato sulla trasformazione del paesaggio urbano attraverso la creazione di varie forme, risultato e immagine dello spazio urbano in cambiamento. I suoi lavori sono stati esposti al Vitra Design Museum, Metropolitan (New York, USA), Solo Gallery, Barbican Art Gallery, Kroller Muller Museum, e La Biennale di Venezia. In 2004, ha ricevuto il The Charlotte Kohler award per giovani artisti e architetti in Olanda, e nel 2010, in occasione della 12. Biennale Architettura di Venezia, ha ricevuto il Leone dʼArgento assieme allʼufficio Kersten Geers David van Severen.
Anna Puigjaner Barberà (1980) is a PhD architect, researcher and co-founder of MAIO, an architectural office based in Barcelona and New York that works on open spatial systems that permit theoretical positions materialize. Her research is focused on alternative domesticities able to redefine gender biased structures. She is currently an Associate Professor of Professional Practice at the Graduate School of Architecture, Planning and Preservation GSAPP at Columbia University.
Fabio Pupin è un naturalista e fotografo italiano. Collabora con MUSE, Museo delle Scienze di Trento, presso la Sezione di Biodiversità Tropicale, dove sviluppa una ricerca erpetologica in Africa orientale.
Fabio Pusterla è un poeta, traduttore e critico letterario svizzero di lingua italiana.
Ludovico Quaroni (1911–1987), di famiglia romana, è stata una figura centrale dell’architettura e dell’urbanistica italiana nel XX secolo. Laureato a Roma in architettura, si avvia alla professione negli anni Trenta. Durante la guerra, è per cinque anni prigioniero degli inglesi in India. Tornato nel 1946, è tra i protagonisti della ricostruzione postbellica, sia dal punto teorico – è molto vicino ad Adriano Olivetti e alle sue idee urbanistiche – sia nella progettazione di edilizia pubblica in Italia. È stato inoltre un grande docente che ha formato generazioni di architetti e urbanisti, uno studioso di grande rilievo, autore di volumi come La torre di babele (1967), Progettare un edificio (1977), oltre a Immagine di Roma (1969), il libro dedicato alla città natale, oggetto della campagna fotografica presentata in questo volume.
Scrittrice e traduttrice. Ha pubblicato tre romanzi. Ha sceneggiato il film Bella addormentata di Marco Bellocchio. Collabora con diverse testate occupandosi di letteratura, musica e cinema. Ha tradotto, tra gli altri: Ray Bradbury, F. Scott Fitzgerald e Octavia E. Butler. Il suo ultimo libro è una raccolta di poesie, Le bambinacce, scritto con Marco Rossari, edito da Feltrinelli.
Cristiano Raimondi è responsabile per lo sviluppo e i progetti internazionali presso il Nouveau Musée National de Monaco, curatore della mostra “Hercule Florence. Le Nouveau Robinson”.
Filipa Ramos è una scrittrice nata a Lisbona che vive a Londra. La sua ricerca esamina il coinvolgimento degli umani con gli animali nel contesto dellʼarte. Ha fondato e cura Vdrome ed è curatrice cinematografica di Art Basel. È co-curatrice della 13. Biennale di Shanghai.
Artista, architetto e editor di Migrant Journal.
Iolanda Ratti si laurea in Storia dell’Arte nel 2003 presso l’Università degli Studi di Milano, anno in cui inizia a collaborare con il Comune di Milano e in particolare con il Museo del Novecento, di cui seguirà tutte le fasi fino all’apertura nel 2010. La sua ricerca si rivolge soprattutto alle tecniche dell’arte contemporanea e alle questioni pratiche e teoriche legate alla sua conservazione, con particolare riferimento alle installazioni video e alle pratiche immateriali. Dal 2013 è conservatrice free-lance presso HangarBicocca, Milano e dal 2009 collabora con Iccrom al progetto SOIMA (Safeguarding Sound and Image Collections).
Nuvola Ravera è un’artista italiana. Dopo il diploma in pittura presso l’Accademia di belle arti di Genova ha esplorato diversi tipi di linguaggio tra cui la fotografia al cfp Bauer a Milano e il video all’Accademia di Brera e alla Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia. La ricerca dell’artista ha inizio dall’osservazione dell’infanzia e dell’adolescenza, in un percorso che si lega con la propria biografia e i sistemi simbolici cui fa riferimento.
Curatrice di arte contemporanea e scrittrice di base a New York. Fondatrice dello studio curatoriale Punk Orientalism, specializzato in global art e visual cultures dell'Asia centrale e occidentale e della sua diaspora internazionale.
Massimiliano Tommaso Rezza è laureato in Farmacia ma successivamente ha scelto di dedicarsi alla fotografia. Il suo lavoro è stato ospitato in diversi festival e gallerie. Scrive articoli per riviste e blog di fotografia. È docente di Photography for the Media alla Richmond University a Roma. La sua ricerca artistica riflette principalmente sulla relazione critica tra linguaggio (estetica, convenzioni, stereotipi, influenza ideologica) e prassi fotografica (autorialità, dilettantismo, campo commerciale e comunicativo).
Antonio Ricci è un regista e autore televisivo, ideatore nel 1988 del telegiornale satirico "Striscia la Notizia".
Gianluigi Ricuperati è uno scrittore, saggista e curatore italiano. Collabora con “La Repubblica”, “La Stampa”, “Abitare”, “Domus”, “GQ”, “Rivista Studio” e “il Domenicale de Il Sole 24 Ore”. Nel 2011 esce il suo romanzo d’esordio Il mio impero è nell’aria, nel 2017 pubblica La scomparsa di me. È inoltre direttore creativo di Domus Academy a Milano.
Marco Rinaldi insegna Storia dell’Arte Contemporanea e Storia del Design all’Accademia di Belle Arti di Napoli; è consulente scientifico dell’Archivio Gastone Novelli di Roma e coautore del primo volume del catalogo generale dell’artista, di cui ha anche curato la mostra Il disegno della scrittura. I libri di Gastone Novelli al Museo del Novecento di Milano (2012).
Iris Rochet-Lanchet è una giovane artista francese che ha studiato presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-arts di Lione.
Antonio Rovaldi è un artista italiano la cui ricerca si muove intorno a tematiche relative alla percezione dei luoghi e del paesaggio, mettendo sempre in relazione i differenti media utilizzati, come la fotografia, il video e la scultura. Dal 2006 Rovaldi divide la sua città di adozione, Milano, con New York dove ha partecipato a diverse residenze d’artista e a mostre. Nel 2016 ha partecipato a Fotografia Europea, Reggio Emilia, con il progetto Mo’dinna Mo’dinna, (I wanna go back home) e a Give Me Yesterday, Osservatorio Prada, Milano. Tra le sue personali più recenti si segnalano quella all’Hirshhorn Museum di Washington DC, alla galleria The Goma a Madrid e al Museo MAN di Nuoro.
Angela Rui è una curatrice e ricercatrice di design con sede a Milano. Ex designer, giornalista e PhD in Exhibition Design, oggi Rui contribuisce – attraverso il mentoring, la curatela e la scrittura – a rivedere il ruolo del design come pratica critica a supporto del rinnovamento eco-sociale. Ha curato le mostre "ITALY: A New Collective Landscape" (ADI Design Museum, Milano 2023), "AQUARIA. Or the Illusion of a Boxed Sea" (Maat, Lisbona 2021); ha co-curato I See That I See What You Not See, la partecipazione Olandese per Broken Nature – XXII Triennale di Milano (2019) e Faraway So Close – la 25a Biennale di Design di "Lubiana" (2017). Ha insegnato ai master di Social design e GEO-Design della Design Academy Eindhoven (NL), all’Università di Design di San Marino, alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano, alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano). Attualmente è consulente scientifico di Knowledge Practices presso IED Milano. I suoi scritti sono stati pubblicati sulla rivista Abitare, Domus, Icon Design, Pinup, Riposte, Vogue, TLmag, Terraforma Journal, Flashart Italia, Lotus. Ha tenuto conferenze al MAXXI (Roma), Triennale Milano, ENSAD (Parigi), Accademia di Architettura USI (Mendrisio), Re-Earth – Fondazione Pistoletto (Biella), Mudec (Milano), IUAV (Venezia), Domus Academy (Milano).
architetto, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Architettura presso La Sapienza Università di Roma. Ha compiuto diversi studi sull’architettura del Cinque e Seicento, romana e lombarda, e si è inoltre occupato della diffusione e ricezione della trattatistica cinquecentesca in Puglia e nell’area padana. Attualmente è assegnista di ricerca presso La Sapienza Università di Roma e professore a contratto presso l’Università degli Studi di Parma.
Hinrich Sachs è un artista visivo e scrittore che vive a Basilea, Svizzera, e lavora in modo itinerante. Riflettendo sul contesto culturale occidentale, esamina, crea e rielabora per mezzo di differenti forme e formati. Oltre a esporre a livello internazionale, è autore di numerosi testi e pubblicazioni per un pubblico generale e specializzato.
Alberto Saibene è il regista di La ragazza Carla (2015), un mediometraggio presentato al Milano Film Festival nel 2015. Lavora come consulente presso la casa editrice Hoepli di Milano, è autore di oltre una quindicina di documentari televisivi di divulgazione culturale. È stato autore radiofonico per Radio Tre e collaboratore di varie testate come “Doppiozero” e “Lo Straniero”. Negli ultimi anni si è occupato della storia della Olivetti attraverso mostre, trasmissioni radiofoniche e la curatela di L’Italia di Adriano Olivetti, raccolta di scritti di Adriano Olivetti per le Edizioni di Comunità.
Carlo Sala (Treviso, 1984), critico d'arte, curatore e docente al Master IUAV in Photography a Venezia. È direttore artistico di Photo Open Up - Festival internazionale di Fotografia e curatore della Fondazione Francesco Fabbri Onlus per cui dirige il Festival F4 / Un’idea di Fotografia e cura il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee. Ha curato, tra gli altri, progetti espositivi per la 12.Mostra internazionale di Architettura, People meet in architecture, Biennale di Venezia, il MUFOCO | Museo di Fotografia Contemporanea e il MART - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite da Allemandi, Marsilio, Mimesis, Bruno Mondandori e Skira. Nel 2021 ha pubblicato con Silvana il libro Stati di tensione. Conversazioni su immagine, società e politica.
Ricercatrice indipendente, scrittrice e traduttrice dall’arabo.
Alberto Salvadori dal 2009 è il direttore artistico del Museo Marino Marini di Firenze. Nel 2016 ha curato il progetto Decades per Miart, la fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano.
Marco Sammicheli è direttor del Museo Design Italiano di Triennale Milano. Presso la stessa istituzione è curatore per il settore design, moda, artigianato. Ha redatto monografie dedicate a designer e architetti come Mario Bellini, Steven Holl, Bruno Munari, Carlo Mollino e Zaha Hadid e curato pubblicazioni sulla città di Milano come luogo di sviluppo delle industrie creative.
Baktash Sarang Javanbakht è un artista interdisciplinare che vive e lavora tra Parigi e Teheran. Concentrandosi sul corpo umano e sulla sua connessione allʼhabitat e allʼambiente circostante, le sue opere si avvalgono di diversi mezzi, come il disegno, i modelli architettonici, la scultura e ultimamente l'ʼnstallazione site-specific. Javanbakht ha conseguito una laurea in Arti Visive presso lʼAzad University of Art and Architecture, seguito da un diploma in scultura in metallo presso lʼHaute École des Arts du Rhin di Strasburgo e un Master allʼUniversité Paris 1, Pantheon-Sorbonne. È stato selezionato come artista in residenza alla Fondation Dufraine – Académie des Beaux-Arts, Parigi, per tre anni. Baktash ha esposto le sue opere in tutto il mondo in luoghi come la Biennale di Venezia, la Cité internationale des arts – Montmartre, la galleria Ab / Anbar, la Manchester Art Gallery e la CAB Contemporary Art Brussels.
Graziano Savà è un linguista italiano specializzato negli idiomi più rari e in via d’estinzione d’Etiopia. Savà documenta e descrive le lingue sulla base dei dati raccolti sul campo di lavoro.
Lele Saveri è un fotografo italiano, insegnante e co-fondatore del collettivo editoriale e artistico 8-Ball Comunity a New York. Le sue opere sono state esposte in importanti istituzioni in tutto il mondo, inclusi MoMA di New York e FOAM di Amsterdam.
Giuliano Scabia è tra i maggiori poeti e drammaturghi italiani, una figura singolare nel nostro panorama letterario che ha lavorato a un’idea del teatro fuori dal teatro.
Nicola Scaldaferri insegna Etnomusicologia presso lʼUniversità di Milano, dove dirige il LEAV (www.leav.unimi.it). Tra i suoi interessi: pratiche musicali dell’Italia meridionale; canto epico balcanico; strumenti dell’Africa occidentale; musica, tecnologia e pratiche compositive. Tra i suoi lavori: Musica nel laboratorio elettroacustico (1997), Nel paese dei cupa cupa. Suoni e immagini della tradizione lucana (2006, con S. Vaja), Audiovisual Media and Identity Issues in Southeastern Europe (2011, con E. Pistrick e G. Shwörer) e When the Trees Resound (2019, con S. Feld).
Manuel Scano Larrazába è nato a Padova nel 1981 da madre venezuelana e padre sardo. Ha trascorso lʼinfanzia a Caracas tra il 1983 e il 1992, prima di rientrare in Italia con la sua famiglia in seguito al colpo di stato di Hugo Chavez. Ha frequentato lʼAccademia di Belle Arti di Brera e partecipato a workshop e residenze con artisti e curatori internazionali, tra cui: la Fondazione Spinola Banna, la Fondazione Antonio Ratti, la Fondazione Bevilacqua La Masa e la Fondazione per l’Arte.
Collabora con «Internazionale». Tra i suoi libri: Pecore nere, scritto insieme a Gabriella Kuruvilla, Laila Wadia e Ingy Mubiayi (Laterza, 2005), Oltre Babilonia (Donzelli, 2008), La mia casa è dove sono (Rizzoli, 2010, Premio Mondello 2011), Roma negata (con Rino Bianchi, Ediesse, 2014), Adua (Giunti, 2015) e La linea del colore (Bompiani, 2020), tutti tradotti in diverse lingue.
Bruno Schacherl (1920-2015), esponente dell'antifascismo fiorentino, affiancò all'attività giornalistica quella di traduttore. Tra gli autori da lui tradotti, oltre a varie opere di Stendhal, Honoré de Balzac, Charles de Brosses, Marcel Proust.
Ernesto Schick è stato spedizioniere della stazione di Chiasso, appassionato di botanica e disegnatore nel tempo libero, conosciuto per aver studiato la flora ferroviaria presente sul sedime della stazione.
Nicola Schoenenberger lavora al Museo Cantonale di Storia Naturale come botanico.
Ferdinando Scianna (1943) è un fotografo e fotoreporter italiano. Nato e cresciuto in un piccolo paese della Sicilia rurale, Bagheria, ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia negli anni sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine. Nel 1965 pubblica Feste religiose in Sicilia, con testi e prefazione di Leonardo Sciascia. Il libro ottiene il prestigioso premio Nadar nel 1966, dando inizio alla sua brillante carriera. Fu il primo fotografo italiano a far parte dal 1982 dell'agenzia fotografica internazionale Magnum Photos.
Didier Semin è uno storico dell'arte, conservatore e professore emerito presso l'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi.
Mario Sesti è un regista, giornalista e critico cinematografico italiano. È uno degli organizzatori del primo festival del cinema di Roma (2006), in qualità di coordinatore del comitato scientifico e responsabile della sezione Il lavoro dell’attore. Tra i suoi lavori principali si ricordano il film L'ultima sequenza sul finale alternativo del film 8½ di Federico Fellini e i suoi saggi cinematografici su Pietro Germi, Nanni Moretti, Mimmo Calopresti e Jane Campion.
Aradhana Seth è regista, artista e fotografa. Le sue opere sono state esposte nelle più prestigiose gallerie indiane. Ha lavorato come scenografa in oltre quindici lungometraggi ("The Darjeeling Limited", "London Has Fallen", "The Bourne Supremacy"), e come regista ha diretto diversi documentari ("DAM/AGE, A film with Arundhati Roy"). Durante la sua carriera ha prestato particolare attenzione al linguaggio visivo del quotidiano e collaborato con artisti indiani per ricreare espressioni della cultura locale su set cinematografici e in gallerie d’arte.
Salvatore Settis è un archeologo e storico dell'arte italiano. È stato direttore del Getty Research Institute di Los Angeles e della Scuola Normale Superiore di Pisa, ed è tuttora presidente del Consiglio Scientifico del Louvre. Settis è autore di svariati libri sull'archeologia, il patrimonio e il paesaggio in Italia, come "Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili" (Einaudi, 2017).
Ricercatore UX e progettista di sistemi con sede a New York. È idealista riguardo al potenziale della tecnologia centrata sull'uomo e del design partecipativo.
Roman Signer è un artista noto per avere definito un nuovo concetto di scultura legato al processo, la trasformazione e il movimento. Signer crea installazioni basate sull’azione, esperimenti condotti perlopiù da solo, in cui utilizza oggetti di uso comune attivati da polvere da sparo o forze naturali, come vento e acqua, per produrre esplosioni e collisioni visivamente ed emotivamente coinvolgenti, che interpretano l’approccio empirico come una questione artistica. Ha partecipato a prestigiose mostre internazionali quali documenta8 a Kassel, lo Skulptur Projekte di Münster, la Biennale di Shanghai. Nel 1999 ha rappresentato la Svizzera alla 48ª Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia. Mostre personali recenti si sono tenute presso Bonnefantenmuseum (Maastricht), Camden Arts Centre (Londra), OK Centrum für Gegenwartskunst (Linz), Aargauer Kunsthaus (Aarau), Hamburger Bahnhof (Berlino), Swiss Institute (New York), Sala de Arte Publico Siqueiros (Città del Messico), Hangar à Bananes (Nantes), Kunsthalle di Mainz, Kunstmuseum (St. Gallen), Barbican Centre (Londra), Kunsthaus Zug e Centro Culturale Svizzero di Parigi.
Gabriele Silli è nato a Roma nel 1982, dove vive e lavora. Si è laureato in Filosofia allʼUniversità La Sapienza di Roma con una tesi sulla teoria dei simulacra di Lucrezio. La sua pratica ha radici pittoriche ma si sviluppa anche attraverso la scultura e la performance. Il lavoro di Silli evidenzia la necessità di approfondire una ricerca focalizzata sul concetto di variazione, soprattutto attraverso il riuso ossessivo di soggetti, immagini, materiali e processi formali. Nel 2004 ha fondato il collettivo Mastequoia con Giacomo Sponzilli e Carlo Gabriele Tribbioli.
Giovanna Silva vive e lavora come fotografa a Milano. Tra i suoi libri più recenti: Imeldific e Tehran (entrambi Mousse Publishing); UN (bruno); Palmyrah e Niemeyer 4ever (entrambi Art Paper Editions). Ha partecipato alla 14. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now (Bedford Press, 2015). Ha fondato la rivista di architettura San Rocco. Insegna fotografia editoriale alla NABA di Milano, allo IUAV di Venezia e all’ISIA di Urbino.
Delfino Sisto Legnani (1985) è un fotografo italiano. Laureato in architettura, collabora con riviste e istituzioni internazionali. Il suo lavoro è stato esposto in mostre collettive e personali, tra cui la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, il Victoria & Albert Museum di Londra.
Michele Smargiassi è un giornalista italiano. Laureato in storia contemporanea all’Università di Bologna con una tesi in Storia della fotografia, entra nel 1982 a “L’Unità”, per passare nel 1989 a “La Repubblica”, dove cura anche il blog “Fotocrazia”.
Space Caviar è uno studio che si occupa di architettura e di ricerca allʼintersezione tra design, tecnologia, politica e pubblico. Fondato nel 2013, lʼufficio utilizza mostre, pubblicazioni, testi e film per investigare e documentare i modi di abitare contemporanei e la spazializzazione delle pratiche sociali e politiche. Il lavoro di Space Caviar è stato esposto, tra gli altri: alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, al Victoria & Albert Museum, alla Biennale Interieur, al Vitra Design Museum e alla Nilufar Gallery, Milano.
Direttrice di Wonder Cabinet, Betlemme, Palestina.
Giacomo Sponzilli (1982) è un architetto che vive tra Roma e Tokyo. In seguito agli studi in architettura a Roma e in Olanda (TU Delft), ha collaborato con il collettivo di artisti Atelier Van Lieshout. Collabora con lo studio di architettura Kengo Kuma & Associates. La sua ricerca artistica si concentra su dinamiche performative in grado di sintetizzare diversi livelli di azione in opere scultoree, film, stampa, installazioni e interventi di paesaggio. Nel 2004 ha fondato il collettivo Mastequoia con Gabriele Silli e Carlo Gabriele Tribbioli.
Alessandra Spranzi vive a Milano, dove dal 2009 insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le sue mostre: Sortilegio, Centre Photographique d’Ile-de-France, Pontault-Combault (2015); Maraviglia, P420, Bologna (2014); Opere e Progetti del Museo di Fotografia Contemporanea, Triennale di Milano (2014); Così accade, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014); Arcade Gallery, Londra (2014); Highlights, Studio Dabbeni, Lugano (2014); Galleria Martano, Torino (2013); Lumpenfotografie, P420, Bologna (2013); Autoritratti. Iscrizioni al femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMbo, Bologna (2013); Richard Wentworth e Alessandra Spranzi, Galleria Nicoletta Rusconi, Milano (2012).
Giulio Squillacciotti è nato a Roma nel 1982. Artista e regista, vive e lavora a Milano. Il suo lavoro si concentra sulla mutazione e sullʼinvenzione delle tradizioni, e unisce finzione e fatti storici. Usando film, documentario, scrittura e scenografia, Squillacciotti produce indagini che rivisitano la storia, costruendo nuove narrazioni attraverso un punto di vista soggettivo, uno storytelling speculativo, la religione e la cultura popolare.
Susanne Stacher è giornalista e critica d’architettura. Ha vinto il premio d’architettura Clemens Holzmeister (Vienna) e ha partecipato alla Biennale d’architettura di Venezia. Nel 2007 ha fondato il gruppo OP.4 architetti con Guy Conand, Fabrizio Fiorentino e Laura Giovannetti.
Ha scritto romanzi e racconti, tra questi Benzina (Einaudi, 1998; Premio Giuseppe Berto), Firenze da piccola (Laterza, 2006), A immaginare una vita ce ne vuole un’altra (minimum fax, 2007), Mamma o non Mamma con Carola Susani (Feltrinelli, 2009), Un uomo giusto (Einaudi, 2011) e Venne alla spiaggia un assassino (La Nave di Teseo, 2019). Collabora con «la Repubblica».
Simon Starling si è formato al Nottingham Polytechnic e alla Glasgow School of Art. Il suo lavoro è presente in importanti collezioni di musei come Tate Modern, Londra, Moderna Museet, Stoccolma, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, San Francisco Museum of Modern Art, Museum of Contemporary Art, Chicago. Tra le sue mostre personali: Tate Britain, Londra (2013); Power Plant, Toronto (2008); Städtischen Kunstmuseum zum Museum Folkwang, Essen (2007), Portikus, Francoforte (2002), UCLA Hammer Museum, Los Angeles (2002), Hamburg Kunstverein (2001). Nel 2003, Starling ha rappresentato la Scozia alla 50ª Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Premiato nel 2005 con il Turner Prize. Tra i solo show Red, Green, Blue Loom Music, Galleria Franco Noero, Torino (2016) e At Twilight: a play for two actors, one dancer, eight masks and a donkey costume, Common Guild, Glasgow (2016).
Stendhal (1783-1842) è lo pseudonimo di Marie-Henri Beyle, il massimo scrittore francese del periodo romantico. I suoi capolavori, continuamente ristampati, si distribuiscono tra romanzi ("Il rosso e il nero", "La Certosa di Parma", "Lucien Leuwen", per citare i maggiori), cronache, diari e libri di viaggio. Il suo legame con l'Italia, cominciato alla fine dell'epoca napoleonica, proseguì per il resto della vita.
Robert Storr è un curatore, critico, artista e scrittore americano. Curatore del dipartimento di Pittura e Scultura del MoMA dal 1990 al 2002, nel 2007 è stato il primo americano a curare la Biennale di Venezia.
Elisa Strinna è un’artista italiana. Dopo essersi diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, termina i suoi studi in Produzione e Progettazione delle Arti Visive allo IUAV di Venezia. Il suo lavoro esplora suono e installazione, esplorando il modo in cui strutturiamo la nostra percezione e i nostri campi del sapere. Nel 2012 viene invitata alla Biennale di Taipei 2012, Taiwan, e alla Nature Addict Travelling Academy, Documenta, Kassel. Nel 2009 segue il workshop tenuto dall’artista Peter Friedl alla Fondazione Spinola Banna, Poirino (TO). Nel 2011 è una delle vincitrici del premio 6ARTISTA alla Fondazione Pastificio Cerere.
Anna Della Subin è scrittrice e editor della rivista mediorientale di arte e cultura “Bidoun”. Il suo lavoro è stato pubblicato in The “London Review of Books”, “The New York Times”, “The New Yorker”, “BOMB”, “TANK”, “The White Review” e “The Paris Review Daily”. Ha studiato filosofia all’Università di Chicago e storia delle religioni alla Harvard Divinity School.
Maan Abu Taleb is the founding editor of the influential Arabic-language online music magazine Ma3azef, and more recently a radio station. Abu Taleb’s debut novel, All the Battles (2016), was released in Arabic to critical and popular acclaim, and was then translated into English by Robin Moger (2017). His essay about Jerusalem, language and defeat, ‘A God Is All Over Me,’ appeared in The White Review (2018). His play The Congress has been performed in Brussels and Frankfurt. He teaches Narrative Essay-Writing at the Counter Academy for Arab Journalism: a one-year programme run by the Febrayer Network.
Pier Paolo Tamburelli è uno dei soci fondatori di baukuh. baukuh ha realizzato la Casa della Memoria a Milano (2015), il padiglione d'ingresso della Birreria Poretti a Induno Olona (2019), sta trasformando la Seminar School di Hoogstraten e la città studentesca di Tirana e sta progettando la nuova biblioteca di Milano. Tamburelli ha insegnato al Berlage Institute, alla Harvard GSD, al Politecnico di Milano e attualmente è ordinario di teoria della progettazione al Politecnico di Vienna. Tamburelli è stato uno dei fondatori della rivista di architettura “San Rocco”. Nel 2022 ha pubblicato "On Bramante" per MIT Press.
Padre Jean Michel de Tarragon è responsabile del fondo fotografico dell'École Biblique di Gerusalemme.
Lóránt Tavasszy è professore di Freight and Logistics alla TU Delft dal 2016. Qui ha studiato ingegneria civile e vi ha insegnato dal 2009, inizialmente combinando il suo lavoro con una posizione part-time come Principal Scientist presso TNO (Netherlands Organization for Applied Scientific Research). In precedenza, dal 2004 al 2009, è stato professore presso la Radboud University. Lʼarea di ricerca personale di Tavasszy si concentra sul trasporto merci e sulla modellazione logistica. Alla TU Delft lavora nel laboratorio merci e logistica in tre facoltà. È presidente del comitato scientifico della Conferenza mondiale per la società di ricerca sui trasporti ed è membro internazionale dei comitati per il trasporto merci della US Transportation Research Board.
Pier Luigi Tazzi vive a Capalle e a NongPrue, Thailandia. Curatore e critico d’arte, è presidente della Fondazione Lanfranco Baldi Onlus dal 1998.
Ha scritto: Gli anni al contrario (Einaudi, 2015, vincitore del Bagutta Opera Prima, del Brancati e dell’americano The Bridge Book Award), Addio fantasmi (Einaudi, 2018, finalista al Premio Strega 2019), Come una storia d’amore (Giulio Perrone Editore, 2020), Non sono mai stata via. Vita in esilio di Maria Zambrano (rueBallu, 2020, illustrazioni di Pia Valentinis). Ha scritto molti libri per ragazzi, tra cui: Bruno il bambino che imparò a volare (Orecchio Acerbo, 2012), Casca il mondo (Mondadori, 2016), Omero è stato qui (Bompiani, 2019, illustrazioni di Vanna Vinci, selezionato al Premio Strega Ragazzi) e Aladino (Orecchio Acerbo, 2020, illustrazioni di Lorenzo Mattotti). È tradotta in tutto il mondo. Collabora con diversi giornali tra cui «la Repubblica» e «Il Foglio».
Matteo Terzaghi è scrittore e artista visivo. Il suo libro Ufficio proiezioni luminose, in bilico tra narrativa e saggistica, ha vinto il Premio svizzero di letteratura nel 2014. Nel 2015 in occasione di Babel, il festival di letteratura e traduzione di Bellinzona, ha scavato nel tempo che resta prima della cancellazione delle linee ferroviarie regionali, del paesaggio e dell’avvicinamento graduale al Gottardo, e ha scritto L’anno del conto alla rovescia. I suoi lavori artistici, realizzati in coppia con Marco Zurcher, hanno vinto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali.
Paul Thek (New York, 1933-1988) è stato uno dei principali protagonisti della storia dell’arte contemporanea, attivo negli Stati Uniti e in Europa, dove ha realizzato opere tramite un’ampia varietà di linguaggi differenti, mescolando letteratura, religione e teatro. Il suo lavoro oggi è presente in numerose collezioni museali, come Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C., Whitney Museum of American Art, New York, Centre George Pompidou, Parigi.
Alexis de Tocqueville (1805–1859), di famiglia aristocratica, cresce in un’epoca di grandi cambiamenti e, dopo la laurea in legge, intraprende un viaggio in Italia (1827). Quando il trono passa dai Borbone agli Orléans (1830), il giovane entra in crisi, combattuto tra la fedeltà al vecchio regime e l’interesse per le idee più aperte di Luigi Filippo. Da qui l’idea, per superare le incertezze, di un viaggio in America (1831–32), a cui ne seguono due in Inghilterra e uno in Svizzera. I suoi sono viaggi di studio per verificare sul luogo il funzionamento delle istituzioni democratiche. Alla fine degli anni Trenta entra in politica e a far parte delle principali istituzioni culturali francesi. Dopo la rivoluzione del 1848, nel periodo della Seconda repubblica, diviene per circa un anno ministro degli Esteri, ma l’ascesa di Napoleone III lo costringe a vita privata e la cattiva salute lo conduce a una morte precoce. Considerato uno dei pensatori politici più influenti di sempre per La democrazia in America (1835), si rivela anche un grande storico nell’opera incompiuta L’ancien Régime et la revolution. Gli scritti di viaggio, raccolti dopo la morte, dimostrano le sue qualità uniche di osservatore e la tempra del grande scrittore.
David Toop è un compositore, autore e curatore con sede a Londra, che lavora in molti settori della sound art e della musica dalla fine degli anni Sessanta. Ha pubblicato otto libri, tradotti in dieci lingue, tra cui Ocean of Sound, Sinister Resonance, Into the Maelstrom (selezionato per il Penderyn Music Book Prize) unʼautobiografia, Flutter Echo e Inflamed Invisible, una raccolta di saggi su arte e suono. Dopo il suo primo album, pubblicato per lʼetichetta Obscure di Brian Eno nel 1975, ha pubblicato dodici dischi da solista, tra cui Screen Ceremonies, Black Chamber, Sound Body ed Entities Inertias Faint Beings.
co-fondatore di Fantom, Massimo Torrigiani è partner di Boiler, agenzia creativa con uffici a Milano e Barcellona. Negli anni, ha diretto e contribuito a sviluppare istituzioni d’arte e cultura, riviste, e curato mostre e progetti editoriali.
Alberto Toscano è lettore in Teoria Critica e co-direttore del Center for Philosophy and Critical Theory della Goldsmiths, University of London. I suoi libri comprendono The Theatre of Production: Philosophy and Individuation Between Kant and Deleuze (2006), Fanaticism: On the Uses of an Idea (2010) e (con Jeff Kinkle) Cartographies of the Absolute (2015). Ha curato The Italian Difference: Between Nihilism and Biopolitics con Lorenzo Chiesa, e ha tradotto diverse opere di Alain Badiou, così come Antonio Negri, Furio Jesi e Franco Fortini. Attualmente sta lavorando a due progetti editoriali, il primo sulla tragedia come forma politica, il secondo sulla filosofia, il capitalismo e la “real abstraction”. È membro del comitato di redazione di Historical Materialism dal 2004 ed è curatore della collana The Italian List per Seagull Books.
Maria Chiara Tosi (1965) è professore ordinario presso il Dipartimento di Architettura e Arti dellʼUniversità IUAV di Venezia, dove è anche membro attivo del collegio docenti del Dottorato in Urbanistica. È membro del Consiglio Accademico dellʼUniversità Internazionale di Venezia, ed Expert presso la Science and Technology of Constructions and the Built Environment Panel alla Fondazione di Ricerca Fiandre FWO-Belgio. Tra il 2015 e il 2018 è stata Vicepresidente di VEGA Venice Gateway for Science and Technology. Nel 2018 è stata curatrice del Padiglione Venezia alla Biennale di Architettura di Venezia. Dal 2017 è membro di URBES (Urban & Rural Built Environment Sustainability), un centro di ricerca con sede a Tongji e IUAV. I suoi libri più recenti comprendono Designing territorial Metabolism (2018), Walkable Cities in High-Density China (2018), Bernardo Secchi. Libri e piani (2017), Marzenego fiume metropolitano (2016), Welfare State Policies in the Construction of the Contemporary City (2014), e Toward an Atlas of European Delta Landscape (2014).
Emanuele Trevi (Roma, 1964) è un critico letterario e scrittore italiano. Finalista al Premio Strega 2012 con Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), ha esordito come autore di narrativa con I cani del nulla (Einaudi, 2003). Ha pubblicato Senza verso (2005) e L’onda del porto (2005) per la collana Contromano di Laterza; il romanzo Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010); Il popolo di legno (Einaudi 2015), Sogni e favole (Ponte alle Grazie,2019). Il suo ultimo romanzo Due vite è stato pubblicato da Neri Pozza nel 2020.
Bianca Trevisan è docente di Storia della fotografia all’Università Cattolica di Brescia e di History of Photography e History of Modern Art allo IED di Venezia. Ha un dottorato di ricerca in Storia dell’arte contemporanea conseguito presso l’Università degli Studi di Bergamo ed è curatrice della Galleria Milano, dove coordina anche l’archivio storico. Sta inoltre svolgendo un progetto di archiviazione patrocinato dall’Università Cattolica sul lavoro pittorico di Enrico Della Torre. Si occupa di cultura visuale, di questioni legate al postmoderno, di femminismo e arte politicamente impegnata, oltre che di metodi d’archiviazione del contemporaneo. Tra le diverse pubblicazioni, ha curato insieme a Elio Grazioli Riga 39. Maurizio Cattelan (Quodlibet 2019). Suoi articoli sono stati pubblicati su riviste accademiche, come piano b. Arti e culture visive e di settore quali doppiozero, Titolo, Artribune. Si è specializzata in Archivistica d’arte contemporanea (2017) e in Provenance Research (2019) presso il Centro di Ricerca del Castello di Rivoli (CRRI).
Luca Trevisani lavora tra Milano e Berlino. La sua ricerca artistica spazia dalla scultura al video attraversando le arti performative, la grafica, il design, il cinema e l’architettura. Caratteristica delle sue opere è l’instabilità, una condizione evolutiva magnetica e mutante con cui l’artista forza i confini fra ogni singolo elemento dell’opera e l’ambiente. Ha esposto negli anni al Museo Marino Marini Firenze (2014), MAXXI Roma (2012), Haus am Waldsee Berlino (2012), Magasin Grenoble (2011), Mart Rovereto (2011), Daimler Kunstsammlung Berlino (2011), Macro Roma (2010), MAMbo Bologna (2009), Museion Bolzano (2008), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino (2008) e Museum of Contemporary Art Tokyo (2007). Ha inoltre partecipato alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia (2010, 2008) e a Manifesta 7, Trentino-Alto Adige (2008). Ha pubblicato Grand Hotel et Des Palmes (Nero, 2015), Luca Trevisani (Snoeck, 2014), The Art of Folding for Young and Old (Cura Books, 2012). Glaucocamaleo, presentato nel 2013 al Festival Internazionale del Film di Roma e nel 2014 al Museo Marino Marini di Firenze, è il suo primo lungometraggio. Nel 2015 ha vinto ArteVisione 2015 con la pellicola Il Cerchio, in prima visione su Sky Arte in collaborazione con Careof e Museo del Novecento Milano.
Carlo Gabriele Tribbioli (1982) vive e lavora a Roma. Laureato in Filosofia, la sua pratica artistica è di orientamento prevalentemente progettuale: nasce da ricerche e accumulazioni di lunga durata, successivamente formalizzate utilizzando unʼampia gamma di media, quali performance, installazioni e film. I suoi lavori sono stati presentati in musei, istituzioni artistiche e film festival fra i quali: MAMbo (Bologna 2018), ICA (Londra 2016), Lincoln Center (NY 2016), Quadriennale di Roma (Roma 2016) e Centre dʼArt Contemporain (Ginevra 2015). Nel 2004 ha fondato il collettivo Mastequoia con Gabriele Silli e Giacomo Sponzilli.
Cy Twombly (1928–2011) è un artista americano che ha vissuto buona parte della sua vita in Italia. Lo stile originalissimo, a metà tra disegno e pittura, è ispirato dalla storia e dalla geografia del Mediterraneo antico, dalla mitologia greca e romana e dalla poesia epica; Twombly nelle sue opere ha creato un mondo in cui mescola iconografia, metafora e mito, trascrivendo la sapienza antica nell’arte contemporanea.
Elin Unnes è giornalista, critica musicale e scrittrice svedese. È stata editor di “Vice Scandinavia” e della rivista “Rodeo”. Nel 2014 ha debuttato come scrittrice con il libro The Secret Gardener.
Stéphane Vacquier è un curatore e archivista responsabile delle edizioni, NMNM
Jacopo Valentini (b.1990) vive a Modena e Milano. Ha conseguito il Master in Architettura presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio e il Master in Fotografia presso lo IUAV di Venezia, sotto la supervisione dell'artista Stefano Graziani. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni sia pubbliche che private, tra cui: IBC – Regione Emilia-Romagna, Galleria Civica di Modena – FMAV, Palazzo Rasponi 2, Ravenna, Fondazione Ragghianti, Lucca, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, Collezione Farnesina, Roma, MUFOCO, Cinisello Balsamo. Attualmente lavora a un progetto di ricerca sullo spostamento territoriale nell'immaginario comune.
È responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio e lavora a Rai Radio3. Collabora con «L’Espresso», «Vanity Fair» e «Domani». Ha studiato e insegnato matematica per molti anni e ha un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità. Tra le sue pubblicazioni: A complicare le cose (Robin, 2003), La gioia piccola d’esser quasi salvi (nottetempo, 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza, 2012). Per nottetempo ha tradotto e curato Flush (2012), Freshwater (2013) e Tra un atto e l’altro (2015) di Virginia Woolf. Per Einaudi ha pubblicato Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016), Il cuore non si vede (2019) e La matematica è politica (2020).
Giorgio Vallortigara è professore ordinario di neuroscienze e direttore Vicario del Center for Mind/Brain Sciences dell'Università di Trento. È autore di articoli scientifici su riviste internazionali e di alcuni libri a carattere divulgativo: Altre Menti (Il Mulino, 2000), Cervello di gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze, (Bollati-Boringhieri, 2005) vincitore del Premio Pace per la divulgazione scientifica nel 2006.
Giorgio Vasta è uno scrittore italiano. Ha pubblicato il romanzo Il tempo materiale (Premio Città di Viagrande 2010, Prix Ulysse du Premier Roman 2011, pubblicato in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Inghilterra), Spaesamento (Laterza, 2010), Presente (Einaudi, 2012, con Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori). Con Emma Dante ha scritto la sceneggiatura del film Via Castellana Bandiera (2013). Collabora con “La Repubblica”, “Il Venerdì”, “Il Sole 24 Ore” e "Il Manifesto”, e scrive sul blog letterario minimaetmoralia.com.
Chiara Vecchiarelli ha diretto il programma espositivo e di eventi della Emily Harvey Foundation di New York (2012 - 13). È stata assistente del direttore artistico per dOCUMENTA13, Kassel 2012. Nel 2015 ha co-curato una sezione del public program della 14ª Biennale di Istanbul. Nel 2017 ha curato la sezione Special Projects di Artefiera Bologna. Collabora come critico e curatore con Nero, Cura, Flash Art, Buchandlung Walther Koenig, Mousse Publishing.
Riccardo Venturi è nato a Roma, vive e lavora a Parigi dal 2002 come storico e critico d’arte contemporanea. Dopo aver ottenuto un dottorato in Storia dell’arte ed estetica all’Università Paris Ouest Nanterre La Défense, è stato Postdoctoral Fellow al Phillips Collection Center for the Study of Modern Art e alla George Washington University di Washington, nonché pensionnaire all’Institut national d’histoire de l’art (INHA) di Parigi (2012–2016). È stato pensionnaire in Storia e teoria delle arti presso l’Accademia di Francia – Villa Medici, Roma (2018–2019). Ha pubblicato Mark Rothko. Lo spazio e la sua disciplina (Electa 2007), Black paintings. Eclissi sul modernismo (Electa 2008) e recentemente ha co-curato, con Silvia Lucchesi e Alberto Salvadori, la retrospettiva Francesco Lo Savio al MART di Rovereto. Scrive regolarmente per Artforum, Alias – Il Manifesto (rubrica “Cristalli liquidi”) e doppiozero (blog “Screen Tests”).
Serena Vestrucci è un’artista italiana che vive e lavora a Milano. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera e lo IUAV di Venezia, partecipa a diverse residenze d’artista in Italia e all’estero. Tra le sue mostre personali ci sono Tigre Contro Tigre, FuriniArteContemporanea, Roma (2012), Cose che si muovono nel crepaccio ad una lentezza tale da sembrare solo campate in aria, Il Crepaccio, Milano (2012) e I Eat Lunch Between Two Highways, Ottozoo, Milano (2013).
Paola Viganò è architetto e urbanista. È Professore Ordinario di Urban Theory and Urban Design allʼEPFL (Losanna), dove dirige il Laboratorio di Urbanistica (Lab-U) e il nuovo Centro di ricerca sullʼhabitat interdisciplinare. È anche docente allʼUniversità IUAV di Venezia. È membro del comitato scientifico dellʼÉcole Nationale Supérieure di Architecture de Versailles e dellʼÉcole Nationale Supérieure de Paysage di Versailles (ENSP) e fa parte del comitato scientifico del Master europeo in Urbanistica (EMU). Nel 1990 fonda Studio con Bernardo Secchi. Nel 2013 Viganò è stata la prima donna a ricevere il Grand Prix de lʼUrbanisme in Francia e oggi fa parte del comitato scientifico dellʼAtelier du Grand Paris. Nel 2016 ha ricevuto un dottorato ad honorem dallʼUniversità Cattolica di Louvain in Belgio. Le sue pubblicazioni comprendono The Horizontal Metropolis tra Urbanism and Urbanisation (2018), Urbanisme de lʼespoir (2018), Inégalités urbaines (2017), Territories of Urbanism (2016) e Territorialism (2014).
Enrique Vila-Matas (Barcellona, 1948) è considerato uno dei più importanti scrittori spagnoli e una delle voci più significative della narrativa europea,oggi tradotto in trenta lingue. Si è formato nella Parigi degli anni Settanta accanto a Marguerite Duras e da allora è stato uno sperimentatore di forme letterarie diverse, dal racconto breve alla saggistica letteraria, dalla forma autobiografica al romanzo. Quello che accomuna testi così diversi è l'indagine sulle fonti della scrittura e sulla natura della creatività. I suoi libri più noti, tradotti in italiano e pubblicati da Feltrinelli, sono: Il dottor Pesavento (2006), Dublinesque (2010), Esploratori dell’abisso (2011). Vila-Matas ha vinto diversi premi letterari italiani tra cui il Grinzane, il Von Rezzori e il Mondello.
Andrea Viliani, critico, curatore e storico dell'arte, è direttore e curatore dell'Istituto di Ricerca Castello di Rivoli (CRRI) e curatore del progetto Pompei Commitment. Materie archeologiche presso il Parco Archeologico di Pompei.
Paul Virilio è un filosofo, urbanista, teorico culturale. Esperto di nuove tecnologie francese, Virilio noto principalmente per i suoi scritti sullo sviluppo della tecnologia in relazione alla velocità e al potere, con vari riferimenti all'architettura, all'arte, la città e le organizzazioni militari.
Luca Vitone (Genova, 1964), artista visivo, vive a Berlino e Milano. Dal 1987 espone in gallerie e istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Negli ultimi anni ha esposto alla Biennale di Venezia, Museo MART di Rovereto, PAC di Milano, Museion di Bolzano, Schirn Kunsthalle di Francoforte, MMOMA di Mosca, CAPC di Bordeaux, Biennale di Montevideo, Neuer Berlin Kunsthalle, Palais de Beaux Arts di Bruxelles, Museo Pecci di Prato, MAXXI di Roma e Triennale di Milano. Ha pubblicato, in collaborazione con Franco La Cecla, Non è cosa / Non siamo mai soli, Elèuthera, Milano 1998; Effemeride Prini, Quodlibet, Macerata 2016; la monografia Io, Luca Vitone, Silvana Editoriale, Milano 2017. Dal 2006 è docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano.
Derek Walcott è stato un poeta e scrittore santaluciano, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1992. Noto principalmente per le sue opere poetiche e teatrali in lingua inglese, negli anni ottanta è stato professore di poesia ad Harvard e dal 2010 al 2013 all’Essex University.
Peter Weber vive tra Zurigo e Istanbul. Il suo primo romanzo, Il mago del tempo, è stato un caso letterario salutato per primo da Günther Grass. In seguito Peter ha pubblicato Banhofsprosa e Die melodielosen Jahre. Weber è anche musicista e ha preso parte a diversi progetti sperimentali.
Rachel Withers è laureta in Belle Arti e Storia dell’Arte e dell’Architettura in Europa. Dalla fine degli anni Novanta ha collaborato per “Artforum International”. Ha anche scritto per "The Guardian", "The New Statesman" e "The Nordic Art Review".
Joshua Wong è uno studente, attivista e politico di Hong Kong, segretario generale per il partito pro-democrazia Demosistō. Wong è noto a livello internazionale per essere uno dei leader del “movimento degli ombrelli” per il quale è stato più volte incarcerato. Nel 2017 è stato nominato per il premio Nobel per la Pace.
Wu Ming è un collettivo di scrittori formato nel 2000 a Bologna, divenuto celebre con i romanzi storici "Q" e "54", entrambi Einaudi.
Jean Young è nota per la raccolta Letters from Iceland, pubblicate dall’Università di Birmingham nel 1992. Il libro raccoglie il corpus di lettere spedite dalla Young ai suoi famigliari durante un soggiorno in Islanda fatto in gioventù. In una delle sue lettere si parla anche dell’incontro con “il poeta di Oxford”, il giovane Auden.
Designer interdisciplinare queer con base a Ghent e Eindhoven.
Mauro Zanchi è critico d’arte, saggista e curatore. Dirige il museo temporaneo BACO (Base Arte Contemporanea Odierna) di Bergamo dal 2011. Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite, tra le altre, da Giunti, Silvana Editoriale, Electa, Humboldt Books, Mousse, CURA, Skinnerboox, Moretti & Vitali e Corriere della Sera. Scrive per Art e Dossier, Doppiozero, ATP diary, Antinomie e La balena bianca. Le pubblicazioni più recenti sono: Abitare il silenzio (2019), Metafotografia. Dentro e oltre il medium nell'arte contemporanea (2019), Metafotografia (2019). Le mutazioni delle immagini (2020), Arte ed eros (2020).
Francesco Zanot è il curatore di CAMERA (Centro Italiano per la Fotografia, Torino). Ha lavorato a mostre e pubblicazioni con alcuni dei maggiori fotografi italiani e internazionali. Ha curato monografie di artisti come Guido Guidi, Takashi Homma, Linda Fregni Nagler, Boris Mikhailov e Francesco Jodice. Le sue pubblicazioni più recenti sono dedicate al lavoro di Luigi Ghirri (The Complete Essays) e Alec Soth (Ping Pong Conversations). È associate editor di “Fantom”, trimestrale di fotografia con sede a Milano e New York.
Mirko Zardini (1955) is the former Director and a member of the Board of Trustees of the Canadian Centre for Architecture (CCA) in Montreal, Quebec, Canada. His research engages with contemporary architecture, urbanism, and landscape by questioning and re-examining the assumptions on which architects operate today.
Li Zhenhua è uno scrittore, curatore, producer e artista che vive tra Shanghai e Zurigo. Ha fondato il Laboratory Art di Shanghai e il Mustard Seed Garden production. Nel 2010 ha collaborato con il festival eARTS di Shanghai.
Guido Zucconi (1950) è professore di Storia dellʼArchitettura e Storia Urbana allʼUniversità IUAV di Venezia. La sua ricerca si concentra sui secoli XIX e XX, con particolare attenzione al caso dellʼItalia, mentre il suo insegnamento ha approfondito temi relativi al rapporto tra architettura e città, tra conservazione e pianificazione urbana, tra pratica professionale e didattica della formazione professionale. Zucconi ha studiato architettura al Politecnico di Milano e alla Princeton University. È membro del programma di dottorato in Storia delle arti presso lʼUniversità Caʼ Foscari di Venezia e membro del Conseil Scientifique del programma TPTI–Erasmus Mundus diretto dallʼUniversité Paris IV-Sorbonne Panthéon e finanziato dallʼUnione Europea. Ha insegnato in precedenza al Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e allʼUniversità di Udine (Facoltà di Beni Culturali), ed è stato Visiting Professor allʼUniversità di Edimburgo e allʼÉcole pratique des hautes études alla Sorbona di Parigi.
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